Un nuovo "no" alla finale di Supercoppa Italiana a Gedda, scandito a gran voce dal sit-in organizzato oggi da Usigrai e Fnsi e tutt'ora in corso davanti all'ambasciata dell'Arabia Saudita di Roma.

La discriminazione verso le donne (costrette, tra l'altro, ad assistere alla gara tra Juventus e Milan in settori separati dagli uomini), le severe restrizioni alla libertà di stampa (che da tempo è abolita nel Paese arabo), il ruolo dei sauditi nell'omicidio del giornalista Kashoggi e il traffico illecito di armamenti tra Sardegna e Arabia Saudita sono i motivi che hanno portato tanti illustri esponenti oggi all'ambasciata araba di Roma.

All'affollata manifestazione sono presenti anche l'Ordine dei Giornalisti della Sardegna e l'Assostampa regionale. Fanno parte del gruppo anche le associazioni antimilitariste isolane "Sardegna Pulita" e "Sardegna Sostenibile e Sovrana" che tornano davanti all'ambasciata saudita dopo la protesta contro il traffico di bombe e le esportazioni della Rwm verso Ryad già tenuta nel settembre scorso.

Angelo Cremone, Sardegna Pulita, mostra le foto inviate da un medico yemenita di bimbi yemeniti dilaniati dalle bombe (foto Simone Farris)
Angelo Cremone, Sardegna Pulita, mostra le foto inviate da un medico yemenita di bimbi yemeniti dilaniati dalle bombe (foto Simone Farris)
Angelo Cremone, Sardegna Pulita, mostra le foto inviate da un medico yemenita di bimbi yemeniti dilaniati dalle bombe (foto Simone Farris)

In quell'occasione aveva preso parte all'iniziativa anche l'europarlamentare cinquestelle Giulia Moi (ora espulsa dal movimento). "Il grande assente - afferma Angelo Cremone, Sardegna Pulita - è la Regione Sardegna mentre il Governo nazionale ha fatto solo degli slogan e sembra dimostrarsi complice di quanto sta accadendo in Yemen non bloccando con un embargo chiesto più volte dal Parlamento europeo le esportazioni belliche fuorilegge che partono dalla Sardegna.
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