La decisione di sottoporlo a una “illimitata perizia psichiatrica” è “lesiva della mia storia e della mia onorabilità”. Per questo il processo deve andare avanti senza di lui.

Lo scrive Silvio Berlusconi in una lettera indirizzata ai giudici di Milano sul caso Ruby ter, in cui l’ex Cav è imputato per corruzione in atti giudiziari con altre 28 persone, tra cui molte “olgettine” accusate anche di falsa testimonianza. Giorni fa il collegio ha disposto la perizia medico legale dopo che Berlusconi aveva rivolto un'altra istanza di legittimo impedimento per motivi di salute. Ieri l'incarico è stato conferito ad un collegio di periti.

“Non posso accettare questa decisione", afferma il Cav nella dichiarazione depositata oggi tramite i suoi legali al presidente del collegio della settima penale Marco Tremolada, perché è "al di fuori di ogni logica" e "del tutto incongrua rispetto alla mia storia e al mio presente". 

"L'ipotesi – continua - dimostra, per ciò che ho fatto nella vita in molteplici settori fra cui l'imprenditoria, lo sport e la politica, un evidente pregiudizio nei miei confronti e ben mi fa comprendere quale sarà anche l'esito finale di questo ingiusto processo". "Non posso quindi accettare - spiega ancora il leader di FI - tale decisione, che è lesiva della mia storia e della mia onorabilità. Si proceda, dunque, in mia assenza alla celebrazione di un processo, che neppure sarebbe dovuto iniziare, nella consapevolezza che anche successivamente verrà riconosciuta la assoluta correttezza del mio comportamento e sarò assolto da ogni accusa".

La Procura, conclude, “nel corso dell'udienza dell'8 settembre, con toni e modi davvero inaccettabili nei confronti miei e dei medici che mi hanno per molte volte visitato, ha chiesto di disattendere" le conclusioni delle relazioni mediche della difesa, che nell'udienza di fine maggio avevano portato a un lungo rinvio del processo, e "di procedere oltre".

PERIZIA ANNULLATA – A seguito di queste dichiarazioni la perizia medico legale non si farà più. L'ex premier ha detto che il processo può andare avanti in sua assenza e dunque sono venuti meno i presupposti per i quali i giudici della settima penale l'avevano decisa, ossia il legittimo impedimento presentato l'8 settembre. Ora il collegio dovrà fissare una nuova udienza per andare avanti col dibattimento.

(Unioneonline/D)

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