Furiosa polemica social tra chef Rubio e Matteo Salvini.

Non è la prima volta, la querelle odierna riguarda il caso di Trieste, i due poliziotti assassinati da un uomo che ha sfilato la pistola a un agente e lo ha colpito a freddo, prima di ucciderne un altro all'interno della Questura.

"Inammissibile che un ladro riesca a disarmare un agente. Le colpe di questa ennesima tragedia evitabile risiedono nei vertici di un sistema stantio, che manda a morire giovani impreparati fisicamente e psicologicamente. Io non mi sento sicuro in mano vostra", ha scritto ieri lo chef romano sul suo profilo Facebook.

Affermazione cui ha risposto prontamente Matteo Salvini: "A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio. Non sei uno chef, sei uno stupido".

Così lo chef, al secolo Gabriele Rubini, in mattinata ha precisato il suo pensiero: "Per servire il Paese bisogna essere dei virtuosi, viverla come missione e non come lavoro, essere impeccabili, colti, preparati fisicamente e mentalmente così da gestire qualsiasi imprevisto. I colpevoli sono sopra, non sotto".

Ancora: "È normale che due fermati senza manette possano fare sto macello? E se nel conflitto a fuoco fosse morto anche un civile? Vostro figlio? Un vostro caro? Quando scrivo tragedia è ovvio che dispiace. I social nascono per creare dibattiti, confronti e auspicare migliorie. In mano vostra sono diventati campi di battaglia dove si insulta gratuitamente la persona che porta spunti di riflessione".

E infine, su Salvini: "Puntuale l'ominicchio, messo di fronte alle sue responsabilità, al suo essere una nullità in campo politico e sui social e al suo fare tutto tranne ciò per cui è pagato, fa il bulletto senza però scalfirmi. Matteo Salvini, invece di postare foto in cui sei abbracciato a persone che servono il Paese che lasci morire senza la benché minima tutela, invece di sederti dalla D'Urso o andare a prendere pizze da Lilli Gruber, spegni i social e lavora".

(Unioneonline/L)
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