Roghi tossici e allacci abusivi nel campo rom di Lamezia Terme: 39 misure cautelari
I carabinieri di Lamezia Terme (Catanzaro) hanno arrestato 5 persone ed eseguito 34 misure cautelari di divieto di dimora nel Comune nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili di furto aggravato, attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, discarica non autorizzata, inquinamento ambientale e violazione di sigilli.
La misura deriva da un'attività investigativa nel campo rom di Scordovillo (Lamezia Terme), nel corso della quale sono stati scoperti non solo precari e abusivi allacci alla rete elettrica Enel ma anche numerosi incendi di cumuli di rifiuti abbandonati lungo la via d'ingresso al campo.
In particolare sotto questo aspetto, le indagini hanno permesso di svelare una complessa filiera criminale al cui vertice si troverebbe la "Beda Ecologia", attiva nel campo dei rifiuti, il cui amministratore unico è Antonio Berlingieri.
Con una serie di "microconferitori", prevalentemente all'interno del campo, dopo aver raccolto ingenti quantità di rifiuti di varia natura, pericolosi e non, li vendeva alla società, con sede legale e operativa all'interno dello stesso insediamento.
Qui i rifiuti, in assoluta violazione delle norme ambientali, venivano lavorati per essere successivamente trasportati in altre società del medesimo settore dell'hinterland lametino: gli scarti venivano sversati lungo la via d'accesso all'accampamento dove periodicamente erano dati alle fiamme.
"Le attività illecite - scrivono i militari - hanno causato un significativo inquinamento del suolo con un possibile interessamento della falda acquifera: le nubi tossiche, contenenti diossina, si sono sprigionate in un'area cittadina particolarmente sensibile vista la vicinanza dell'ospedale locale".
(Unioneonline/D)
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