Dimostrazione No Tav questa notte in Val di Susa, vicino al cantiere di Chiomonte.

Gli attivisti hanno appiccato un fuoco con fiamme alte quattro metri, hanno tentato di forzare una cancellata, lanciato grossi petardi e razzi di segnalazione nautica contro le forze dell'ordine.

Una ventina di persone sono state identificate dalla Digos. Verranno tutti denunciati per violazione dell'ordinanza della Prefettura di Torino sul divieto di transito nella zona rossa intorno al cantiere. Alcuni anche per "accensioni pericolose".

Tra i dimostranti anche due che già erano destinatari di un foglio di via: una simpatizzante No Tav catanese e un esponente del centro sociale torinese Askatasuna.

"Forse pensavano di avere intimidito qualcuno con le denunce di ieri a mezzo stampa, ma anche questa notte un grande falò ha indicato il cammino e dei fuochi sono caduti sul cantiere. Non molleremo mai", questo il testo diffuso su Internet dagli attivisti.

Su tutte le furie Matteo Salvini, che chiede contestualmente di accelerare i lavori, indispettendo i 5 Stelle: "Chi attacca la polizia e il cantiere Tav in Valsusa attacca tutta l'Italia. Le divise sono il simbolo di chi difende la sicurezza dei cittadini perbene, l'alta velocità è l'emblema di un'Italia che vuole andare avanti e non indietro. Nessuna tolleranza per i criminali, mi aspetto condanne inequivocabili da tutti gli schieramenti politici. Basta ambiguità: ora controlli a teppeto, arresti e accelerazione dei lavori".

(Unioneonline/L)
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