Una notte per mettere insieme i pezzi di un puzzle dell'orrore, quello che racconta della notte del 26 agosto a Rimini, in un un bagno di Miramare, dove una turista polacca è stata violentata (e il suo amico selvaggiamente malmenato) così come violentata è stata una trans che ha avuto la sfortuna di incappare nel branco che l'ha assalita.

Branco composto da due fratelli di origine marocchina, di 15 e 16 anni, che ieri si sono presentati spontaneamente dai carabinieri di Pesaro e hanno confessato di essere gli autori delle violenze.

I due sono stati trasferiti nella città romagnola dopo essere stati riconosciuti dalla prostituta transessuale peruviana.

Il terzo componente del gruppo, 17enne nigeriano, è stato preso dalla polizia e portato in Questura, mentre qualche ora più tardi il quarto componente della banda criminale, un congolese richiedente asilo in Italia, è stato arrestato in stazione mentre tentava la fuga in treno. Si tratta dell'unico maggiorenne del gruppo e, per questo motivo, probabilmente il "capo". In mattinata è stato trasferito in carcere.

I quattro hanno confessato di essere responsabili degli stupri, anche se tutti hanno cercato di scaricare le colpe sugli altri. "Siamo stati noi, abbiamo bevuto e fumato droga. Siamo noi quelli che cercate", avrebbero detto.

LE INDAGINI - Una svolta quella sul caso della duplice violenza sessuale di gruppo nella città della Romagna che potrebbe essere stata determinata dalle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza nelle zone dove una settimana fa sono avvenute le violenze sessuali.

I due ragazzi che si sono presentati in una caserma dei carabinieri della zona di Pesaro sarebbero della zona di Montecchio, frazione che fa capo al Comune di Vallefoglia (Pu).

Per il sindaco di Vallefoglia, Palmiro Ucchielli, che non conosce i due giovani, avere appreso la notizia dai media "è stato un fulmine a ciel sereno. Siamo una piccola comunità, non certo una città da un milione di abitanti, e non si può conoscere tutti. Qui gli stranieri sono circa il 10%-11%: emigrati qui per lavorare. Da noi ci sono una ventina di richiedenti asilo. Qui in 20-30 anni la popolazione è quadruplicata. Una emigrazione di gente che è venuta a cercare lavoro, prima nella agricoltura, poi nel distretto del mobile e nell'industria metalmeccanica. E lo hanno trovato, nonostante i tempi di crisi. Si ottiene integrazione facendo attenzione a mantenere un equilibrio e creando un clima di collaborazione nella comunità. Gli stranieri qui sono cresciuti insieme alla comunità".

MINNITI SI CONGRATULA - Il ministro dell'Interno, Marco Minniti , si è congratulato con il capo della polizia, Franco Gabrielli, per le indagini svolte dal personale della polizia di stato dello Sco e della squadra mobile di Rimini e Pesaro che hanno portato all'individuazione e al fermo dei presunti responsabili degli stupri in provincia di Rimini."Grazie a una complessa e articolata attività investigativa sono stati individuati e assicurati alla giustizia in tempi brevi, i presunti autori di delitti così efferati", ha commentato il ministro Minniti. "Sono il frutto dello straordinario impegno che forze dell'ordine e magistratura stanno mettendo in campo quotidianamente e a loro va il mio ringraziamento e apprezzamento".

(Redazione Online/m.c.)

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