Riaprono i centri estivi, ma sono più cari per mamma e papà
I bambini riprendono a giocare e fare sport. Ma sono di meno, giocano meno ore, spesso fanno pranzo al sacco e pagano di piùPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Dopo mesi i bambini hanno ripreso a giocare o fare sport con i loro coetanei.Tra le varie riaperture del 15 giugno c'è anche quella dei centri estivi, per lo più quelli privati. Quelli comunali lo fanno a fine mese, sono ancora sospesi quelli organizzati nelle parrocchie.
Ma la situazione è cambiata: i bimbi sono di meno per via delle regole di distanziamento, trascorrono meno tempo, spesso ci vanno col pranzo a sacco. E il tutto con costi più alti per mamma e papà.
"Oggi l'Italia riparte attraverso il gioco e le risate tra bambini e bambine, è il segno della concretezza di un Paese che si mette al servizio di tutti per ricominciare", afferma il ministro per la Famiglia Elena Bonetti.
Il ritorno in società dei più piccoli, anticamera del ritorno a scuola a settembre, passa attraverso le regole anti contagio. Controllo della temperatura, spesso anche a chi lo accompagna, pulizia frequente degli spazi, mascherina dove non si può mantenere la distanza. In un centro a Milano, ad esempio, sono richiesti anche amuchina, matite e coloro personalizzati, per evitare scambi.
Le norme sul distanziamento riducono i posti disponibili. Ad esempio nel centro Villa Flaminia, ai Parioli a Roma, i bimbi accolti sono 60 con 13 educatori, lo standard era di 150.
Si fa merenda e pranzo (spesso al sacco), si gioca e si fa sport per 180 euro a settimana, 20 euro in più in media rispetto al 2019. A Bologna i rincari maggiori, in alcuni centri privati si arriva al 70% in più rispetto all'estate scorsa.
Salgono di circa 50 euro le rette a Milano, specie per i più piccoli.
(Unioneonline/L)