"Se Roberto Spada me lo chiede, io sono pronto a perdonarlo, ma forse dovrebbe chiedere perdono alla città di Ostia".

Così Daniele Piervincenzi, il giornalista di 'Nemo Nessuno escluso', brutalmente picchiato assieme al filmmaker Edoardo Anselmi ieri a Ostia dal fratello di Carmine Spada detto "Romoletto", boss condannato lo scorso 4 ottobre - assieme ad altri 7 esponenti del clan - con l'accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

"I clan presenti a Ostia - ha continuato il giornalista - hanno rovinato il tessuto sociale di una città bellissima che viene da due anni di commissariamento".

"Sembrava un'intervista di quelle che facciamo abitualmente. Lui rispondeva alle domande, che erano più che altro sul voto e la campagna elettorale: gli Spada hanno appoggiato CasaPound che nel quartiere feudo della famiglia ha preso addirittura il 17%, e noi volevamo capire le ragioni dell'endorsement. La reazione è stata totalmente inaspettata, tant'è che io non mi sarei mai aspettato di essere colpito al volto".

Poi la replica al post pubblicato e successivamente cancellato da Spada su Facebook: "Io non credo di aver spaventato nessuno, sono io quello spaventato". Si augura che l'episodio riaccenda i riflettori su Ostia, Piervincenzi, e denuncia la situazione per cui, "in alcune parti di questo Paese, non è possibile fare domande".

Gran parte dei commenti sotto il post con cui Roberto Spada giustificava il suo gesto davano ragione al picchiatore. "Hai fatto bene", "Giornalisti terroristi", "Hai fatto bene Robè", "La pazienza ha un limite", e così via.

LA MANIFESTAZIONE - Intanto Virginia Raggi ha proposto una manifestazione a Ostia per dire no alla criminalità e ha indicato il giorno, sabato prossimo. "Vediamo chi vuole partecipare, spero in tanti a prescindere dalle appartenenze politiche". Il sindaco di Roma ha indirizzato anche una stoccata a Giorgia Meloni in vista del ballottaggio che si terrà nel municipio capitolino, che vede contrapposti centrodestra e M5S. La leader di Fratelli d'Italia aveva dichiarato che avrebbe accettato anche i voti di CasaPound al ballottaggio: "Ritiri quanto detto, come fa ad accettare quei voti? Esca dall'ambiguità". "Nei giorni scorsi - ha inoltre dichiarato il sindaco - ho denunciato pubblicamente le segnalazioni che mi arrivavano dai cittadini riguardo la presenza di esponenti della famiglia davanti ai seggi durante il voto di domenica, una presenza inquietante".

L'INCHIESTA - Sull'episodio la Procura di Roma ha aperto un fascicolo e affidato le indagini alla Direzione Distrettuale Antimafia. Roberto Spada però non è stato arrestato. L'aver denunciato il fatto solo mercoledì, cioè un giorno dopo il pestaggio, ha fatto cadere la flagranza del reato. Inoltre, il referto medico che indica per il giornalista 20 giorni di prognosi, derubrica il reato da lesioni gravissime (per cui è previsto il fermo come misura cautelare) a lesioni, che prevede una pena massima di tre anni e per cui non sono previste misure restrittive. A meno che non si provi la "gravità del fatto" o la "pericolosità dell'individuo". E il fatto che le indagini siano in mano alla Dda potrebbe non essere una buona notizia per il fratello di "Romoletto". Gli inquirenti stanno infatti valutando se il fatto sia avvenuto in un contesto mafioso, cosa che potrebbe aggravare le accuse ai danni del picchiatore.

CASAPOUND - "Una violenza gratuita, deprecabile e allucinante, ma che non può essere imputata a Casapound", è la replica di Simone Di Stefano, vicepresidente del movimento di estrema destra. "Roberto Spada non è un nostro iscritto nè un nostro esponente, quindi non rispondiamo di ciò che fa lui: ci viene chiesto di prendere le distanze ma per prenderle serve una vicinanza".

(Redazione Online/L)

IL PESTAGGIO - VIDEO

© Riproduzione riservata