"Nel Parmigiano Reggiano c'è solo latte, sale e caglio. Nient'altro. Nel siero ci sono i batteri lattici. L'unico additivo è Renatino, che lavora qui da quando aveva 18 anni, tutti i giorni. 365 giorni l'anno".

E una ragazza stupita chiede a Renatino: “Ma davvero lavori 365 giorni l’anno e sei felice?”. Lui le risponde di sì.

Trenta secondi di spot, con la direzione del regista Paolo Genovese, che hanno scatenato una vera e propria bufera social sull’azienda. Molti utenti la accusano di sfruttare i lavoratori.

Il protagonista Renatino infatti viene esaltato per la sua dedizione al lavoro ed è contento di lavorare 365 giorni all’anno. Nello spot appare anche l'attore Stefano Fresi, che spiega il lavoro di Renatino e lo presenta ad un gruppo di giovani che rimangono estasiati.

Fresi, su Instagram, ha pubblicato un lungo videomessaggio per rispondere, "alla quantità di messaggi e insulti" che gli sono arrivati dopo la messa in onda dello spot. "E' una pubblicità, un'opera di finzione - dice Fresi - e quando 'Renatino', che non si chiama così nella vita, racconta di essere felice di non andare a Parigi e di non vedere mai il mare perché lavora 365 giorni al Parmigiano Reggiano, è una cosa che serve allo sceneggiatore per magnificare il prodotto".

Quindi, si chiede Fresi, "perché reagire in questo modo ad una opera di finzione? Si può dire che è brutta, che è bella, ma non farne una lotta di classe, di politica, di diritto del lavoro, di sfruttamento dei lavoratori, perché non è un documentario, è una finzione. E' una pubblicità che deve vendere un prodotto, tutto qua. Non credo siano stati fatti dei torti ai lavoratori facendo questo spot pubblicitario", conclude l'attore.

Sulla vicenda è intervenuto anche il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni: “Comunque i Renatino d’Italia sono stressati, stanno invecchiando nelle aziende senza godersi famiglia. Hanno fatto figli per farseli crescere dai nonni. E spesso non hanno nemmeno soldi a sufficienza per togliersi qualche sfizio. Altro che gli spot…”.

IL DIETROFRONT – E dopo le polemiche l’azienda ha fatto marcia indietro: "Ci dispiace se la volontà di sottolineare la passione dei nostri casari è stata letta con un messaggio differente, che non abbiamo avuto la sensibilità di rilevare e che, grazie al dibattito accesosi in rete, raccogliamo con grande rispetto. Questa la ragione che ci conduce a modificare lievemente la pianificazione della campagna, potendo intervenire sul quarto spot apportando alcune modifiche che accoglieranno quanto emerso", ha detto Carlo Mangini, direttore comunicazione, marketing e sviluppo commerciale del Consorzio Parmigiano Reggiano.

"Ogni giorno, 365 giorni l'anno, trasformiamo il nostro latte nel più apprezzato formaggio del mondo – ha aggiunto - e lo continueremo a fare con sempre maggiore sensibilità nei confronti di coloro che lo consumano nel mondo".

(Unioneonline/L)

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