Rapine ai portavalori, un fenomeno nazionale senza crisi
Nell'ultimo decennio si sono registrati circa 38 casi all'annoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L’assalto ai tre portavalori avvenuto questa mattina sulla 131, all’altezza di Siligo, è l’ultimo di una lunga serie. Il precedente si è registrato sempre in Sardegna, il 4 dicembre scorso: gli investigatori in quell’occasione hanno dato la caccia a una decina di banditi, armati di fucili semiautomatici e di kalashnikov, che avevano bloccato un furgone della Mondialpol con le riserve in denaro per gli uffici postali dell'Ogliastra.
Un fenomeno che tocca però anche altre regioni. Sempre il 4 dicembre, in Piemonte, un gruppo di malviventi ha tentato di bloccare un portavalori che trasportava oro poco dopo le 6 sull'autostrada A4 Torino-Milano all'altezza di Romentino, nel Novarese.
E, ancora, a fine giugno l’episodio di Cambiago (Milano): il commando, per rubare materiale tecnologico dal furgone di un'azienda di logistica, ha usato 4 auto rubate all'uscita degli svincoli autostradali e bande chiodate.
Secondo il rapporto dell'Abi del 2023 sulla criminalità predatoria, nei 10 anni intercorsi tra il 2013 e il 2022 la media degli episodi registrati nel mostro Paese sfiora i 38 casi, calcolo che tiene conto però - oltre agli attacchi ai veicoli - anche degli attacchi “da marciapiede” e degli assalti alle “sale conta”, sempre dei portavalori. In quel lasso di tempo l'anno con un numero maggiore di casi è stato il 2016 - 45 in totale, di cui 26 attacchi ai veicoli, in prevalenza portavalori - e il 2020, con 44 in tutto e “soltanto” - a causa del Covid - 8 attacchi ai veicoli e ben 36 sui marciapiedi.
(Unioneonline/s.s.)