Rapinato e accoltellato da adolescenti in Corso Como a Milano: il 22enne resterà invalido
Gli arrestati si vantavano sui social: «Facciamo una story su Instagram?»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Rischia di rimanere invalido il giovane studente bocconiano di 22 anni picchiato brutalmente e accoltellato da un branco di giovani di 17 e 18 anni, poco più che adolescenti, che nei giorni successivi si sono vantati sui social del pestaggio. Le indagini della polizia hanno permesso di identificarli e, a poco più di un mese dall'aggressione avvenuta non distante dalla zona della movida di Milano, di arrestarli. Il brutale episodio la notte dello scorso 12 ottobre nei pressi di corso Como. Il 22enne è da solo, dopo una notte di svago e, forse, qualche birra di troppo. Il branco si avvicina, gli chiede una sigaretta, poi di cambiare dei soldi.
Quando tira fuori delle banconote, uno dei cinque gli strappa 50 euro dalle mani. Il bocconiano li insegue e il gruppo reagisce. Con violenza. Prima le botte, calci e pugni, poi i fendenti inferti con un coltello a scatto. Il primo superficiale, all'altezza di un gluteo, il secondo gli perfora un polmone e lesiona il midollo spinale. Nel corso delle indagini, gli agenti del Commissariato Garibaldi-Venezia acquisiscono le immagini delle telecamere di sicurezza della zona: la vittima è a terra, inerme, mentre gli aggressori - solo uno si sarebbe limitato ad assistere - si accaniscono su di lui sotto i portici dell'Una Hotel di via Rosales, dove poco dopo una coppia di ragazzi nota a terra la vittima sanguinante e dà l'allarme.
Trasportato in ospedale, dove ha rischiato più volte di morire per choc emorragico per aver perso quattro litri di sangue, il 22enne ha subito diversi interventi, lottando per la vita mentre il branco, in chat e sul web, si vantava di quanto gli avevano fatto, arrivando addirittura a immaginare di «staccare tutti i cavi», perché così «magari schiatta». Su TikTok uno degli aggressori si sarebbe addirittura vantato sotto un video della consigliera comunale ed europarlamentare leghista Silvia Sardone, che nell'aula di Palazzo Marino denunciava l'insicurezza a Milano per i sei accoltellamenti registrati in città nel weekend tra il 25 e 26 ottobre.
«Il 7 non l'hanno scoperto ancora». Nelle case dei giovani arrestati, gli investigatori della Questura hanno trovato abiti e coltelli compatibili con l'aggressione. I cinque, tre 17enni e due 18enni, sono stati arrestati stamani su ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Milano e dal gip della Procura per i minorenni con l'accusa di tentato omicidio pluriaggravato e rapina pluriaggravata in concorso e sono stati portati nel carcere minorile Beccaria e a San Vittore.
Molto amici tra loro, i due maggiorenni hanno piccoli precedenti rispettivamente per un furto e un possesso di arma bianca, mentre i tre minorenni sono incensurati. Portati in commissariato dopo le perquisizioni, e intercettati su disposizione dell'autorità giudiziaria, si scambiavano commenti sprezzanti e denigratori verso la vittima: «Hanno le telecamere però non so se si vede il video dove lo scanniamo». «Facciamo una storia su Instagram?», avrebbe proposto un altro intendendo raccontare i momenti della perquisizione e dell'arrivo in commissariato, mostrando secondo i magistrati un netto scollamento dalla percezione della realtà, e scambiandosi battute tra pugni mimati, complimenti («Lo hai spaccato») e una serie di «zio» e «bro».
Si tratta di ragazzi di famiglie medio borghesi, senza problemi sociali o economici a parte uno scarso impegno negli studi, dato che quasi tutti erano ripetenti. Quando gli agenti sono andati a prelevarli, stamani, uno dei genitori ha urlato come fosse possibile che suo figlio fosse accusato di un reato del genere. Un agente, laconicamente, gli ha risposto: «Se non ci crede, si legga le carte...».
(Unioneonline)
