Alessio Mantineo, il 25enne arrestato con l'accusa di avere dato fuoco alla sua ex fidanzata Ylenia Grazia Bonavera, è stato interrogato questa mattina dal gip del Tribunale di Messina, il quale ha deciso, pur non convalidando il fermo di polizia, che resti in carcere.

A suo carico ci sono "gravi indizi di colpevolezza", tuttavia non esiste il pericolo di fuga.

La ragazza, ricoverata al Policlinico messinese, ha subito ustioni sul 13 per cento del corpo ma non è in pericolo di vita.

"Le ustioni si sono stabilizzate", ha riferito Francesco Stagno D'Alcontres, primario del reparto di Chirurgia plastica dell'ospedale.

Secondo quanto riferito dall'avvocato di Mantineo, il suo cliente ha ribadito, nel corso dell'interrogatorio di garanzia, di non essere il responsabile dell'aggressione, che quella notte era a casa; ma gli investigatori hanno pochi dubbi e la Procura avrebbe a disposizione nuovi elementi come alcuni video delle telecamere di sicurezza che hanno ripreso il giovane vicino all'abitazione della vittima; i due, in base alla ricostruzione degli inquirenti, avrebbero litigato dopo essersi incontrati in una discoteca.

Ylenia intanto continua a ribadire l'innocenza del suo ex. Anche se ha cambiato diverse versioni, affermando prima che l'uomo che l'ha aggredita "era alto", poi che "aveva i capelli lunghi", e poi ancora che "aveva i capelli corti".

"Lui è il mio amore - ha detto più volte - ci volevamo bene", anche se ammette che "era focoso ma non violento".

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