In Italia abbiamo da poco iniziato la somministrazione delle terze dosi del vaccino anti-Covid e già si inizia a parlare di una quarta inoculazione.

L’ha ipotizzata apertamente il ministro della Salute israeliano, ora che nel Paese sono tornati ad aumentare – seppur lievemente – i contagi dopo che le terze dosi avevano abbattuto la quarta ondata.

"Non siamo ancora in una quinta ondata, ma probabilmente ci troviamo alla vigilia”, ha detto Nitzan Horowitz. Il 9% dei casi diagnosticati ieri aveva ricevuto il booster. L’efficacia del vaccino, insomma, comincia a diminuire e i contagi ad aumentare, nonostante la recente decisione di vaccinare i bimbi tra i 5 e gli 11 anni.

E di quarta dose ha parlato anche l’infettivologo del San Martino di Genova Matteo Bassetti: “Credo che ragionevolmente la faremo dopo 12 mesi dalla terza come richiamo”, ha detto a Un Giorno da Pecora su Rai Radio 1.

Sulla variante sudafricana Bassetti ha detto: “Giusto preoccuparci ma non esageriamo, in questi momenti bisogna tenere la barra dritta. Peroccuparsi vuol dire studiare, analizzare i campioni positivi ricordandoci che le varianti nascono dove non ci sono molti vaccinati. Il mio consiglio alle persone è di vaccinarsi senza pensare troppo a quel che succede nei Paesi più remoti”.

Sul fronte varianti, è Pfizer a provare a rassicurare la popolazione mondiale: “Nel caso in cui ne emerga una che sfugge al vaccino, noi e BioNTech prevediamo di essere in grado di sviluppare e produrre un vaccino su misura contro quella mutazione in circa 100 giorni”.

(Unioneonline/L)

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