"Illeciti nel trattamento dei dati sulla piattaforma Rousseau", quella, per intenderci, dove gli iscritti del Movimento 5 Stelle votano online sui provvedimenti di legge e sulle candidature.

È quanto riscontrato dal Garante per la privacy in seguito all'indagine cominciata dopo gli attacchi hacker subiti dalla piattaforma pentastellata.

Il problema principale riscontrato dal Garante è il fatto che Wind Tre e Itnet, a cui Rousseau ha affidato la struttura tecnica, non sono indicate come responsabili del trattamento dei dati personali degli utenti, cosa che configura "l'illecità nel trattamento dati", che vengono affidati a soggetti terzi senza il consenso degli interessati.

Poi c'è un'altra questione, più prettamente politica, che riguarda la mancata riservatezza delle operazioni di voto elettronico: "viene mantenuto uno stretto legame, per ogni voto espresso, con i dati identificativi dei votanti".

"Nello schema del database - scrive nella sua relazione il Garante - risulta che ciascun voto espresso sia effettivamente associato a un numero telefonico corrispondente al rispettivo iscritto-votante".

Un riferimento che viene anche mantenuto anche successivamente nel database, "per asserite esigenze di sicurezza", e "comportando, tuttavia, la concreta possibilità di associare, in ogni momento successivo alla votazione, oltre che durante le operazioni di voto, i voti espressi ai rispettivi votanti".

"Ferma restando la libertà di ogni associazione privata di strutturarsi con proprie regole, si evidenzia come le misure di sicurezza connesse al controllo delle operazioni di voto destino alcune perplessità", conclude il Garante.

Che punta il dito anche contro gli obsoleti sistemi di gestione dei contenuti utilizzati dal blog di Grillo e dalla stessa piattaforma Rousseau, che, "espongono i dati personali trattati a rischi di accesso abusivo".

Il Garante sta valutando sanzioni ai sensi degli articoli 161 e 162 del codice della privacy.

(Unioneonline/L)
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