Dopo cento anni ecco la prima evasione dal carcere napoletano di Poggioreale.

Un detenuto polacco quasi 32enne, Robert Lisowski, ha creato una corda con le lenzuola e l'ha usata per scavalcare il muro di cinta della casa circondariale mentre stava andando a messa nella chiesetta dell'istituto penitenziario, con un centinaio di carcerati tenuti sotto controllo da pochi agenti.

L'evaso era stato arrestato dalla Squadra Mobile di Napoli il 5 dicembre 2018 per omicidio. Tutte le forze di polizia, coordinate dalla Procura, hanno avviato la caccia all'uomo. Lisowski, fa sapere la Questura, è alto 1,80, di corporatura magra, carnagione chiara, con capelli radi castano chiaro. Al momento della fuga aveva la barba e un'andatura claudicante. È un uomo pericoloso, chiunque lo vedesse contatti i numeri di emergenza e soccorso pubblico, comunica ancora la Questura.

L'uomo ha assassinato un ucraino di 36 anni, suo amico, durante una lite scoppiata in un locale napoletano frequentato da cittadini dell'Est Europa. Un alterco per una questione di donne che si è concluso poi in strada, dove il polacco - in preda ai fumi dell'alcol - ha accoltellato a morte l'amico.

Qualche anno fa un analogo tentativo di evasione finì male, con il detenuto che cadde riportando gravi lesioni.

La colpa, per il segretario dell'Osapp di Napoli Luigi Castaldo, è della mancanza di personale: "Poco più di 200 unità di fronte a una platea di detenuti che supera di 800 unità la capacità massima, dati già denunciati a un'amministrazione sorda e una politica assente".

A Poggioreale ci sono oltre 2.500 detenuti.

(Unioneonline/L)
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