È stato scomunicato nel 2020 per non aver riconosciuto Bergoglio come Papa.

Eppure l’ex sacerdote Enrico Bernasconi non si è fermato alle disposizioni della Chiesa, organizzando – lo scorso weekend –  un incontro con i suoi (ancora) fedelissimi in un hotel a Brindisi, dove ha celebrato la messa in latino. Monsignor Giovanni Intini, arcivescovo della diocesi di Brindisi-Ostuni, era stato chiaro: «Chi parteciperà commetterà un peccato mortale».

Nella comunicazione ufficiale pubblicata sul sito dell’Arcidiocesi le spiegazioni al divieto: «Il signor Bernasconi è incorso ipso facto nella scomunica latae sententiae e, non essendoci stato fino ad oggi alcun atto di pentimento e di ritrattazione da parte sua, egli permane fuori dalla comunione ecclesiale. Non è inoltre in comunione con la Chiesa universale e quindi non può esercitare in modo legittimo il ministero presbiterale: le Celebrazioni da lui presiedute e i Sacramenti da lui amministrati sono illeciti e nessun fedele può e deve prendervi parte. Chi vi partecipa dovrà chiedere l’assoluzione del peccato al suo confessore». 

L’ammonizione finale ai fedeli è chiara: «Si invitano quindi i fedeli, che hanno a cuore la Comunione Ecclesiale, a non prender parte a tale incontro». Ma la straordinaria affluenza all’evento ha dimostrato che le sue parole non hanno sortito l’effetto sperato. E i tanti che non si confesseranno andranno «incontro all’inferno».

(Unioneonline/v.f.)

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