Prestavano denaro con tassi di interesse al 240 per cento e poi perseguitavano i debitori.

È con l'accusa di usura che sono state arrestate a Velletri cinque persone, tra cui una famiglia di Ariccia composta da madre, padre e figlio.

Gli inquirenti li tenevano sotto controllo da più di cinque mesi: i 5, che operavano nell'ambito dei Castelli Romani, prima erogavano somme con percentuali altissime, poi minacciavano - e a volte malmenavano - chi doveva restituire i soldi. La famiglia era coinvolta poi in un traffico di sostanze stupefacenti, per cui si facevano pagare anche a rate.

Una vera e propria impresa per cui veniva redatta una contabilità. È proprio da questi registri che sono emerse centinaia di vittime tra il 2013 e il 2016: persone che ricorrevano a loro per visite mediche o spese scolastiche per i figli, in un clima di omertà che il gip ha definito "preoccupante".

Gli introiti superano i 250mila euro.

Le accuse, in totale, sono di usura, estorsione, spaccio di cocaina e lesioni personali. Sul capo della struttura, un 42enne, pende anche un'indagine per violenza sessuale ai danni di una debitrice.
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