L'acquario con la barriera corallina del museo di Scienze Naturali a Bolzano è stato imbrattato con vernice nera da tre attivisti di Extinction Rebellion. L’azione, a differenza di tutte le altre già messe in campo dagli ecologisti, è stata compiuta con il beneplacito del direttore del museo, David Gruber.

La struttura, allestita nel 1997 con l'intento di presentare la relazione tra il mare e le Dolomiti, è stata oggetto di questa azione simbolica perché «le barriere coralline sono tra i primi ecosistemi che rischiano di collassare completamente per via dell'aumento di temperatura degli oceani legato alla crisi climatica». Secondo Gruber, «i rappresentanti di Ultima Generazione, Just Stop Oil e altri attivisti che recentemente hanno attirato l'attenzione sulla crisi climatica attraverso le loro azioni nei musei sono stati attaccati a causa di un malinteso del messaggio che volevano trasmettere. Questo giorno e questa azione congiunta hanno l'obiettivo di dimostrare che i musei in generale, e il museo di Scienze Naturali in particolare, sono alleati nella lotta contro le crisi multiple del presente, come il cambiamento climatico e la perdita della biodiversità, alla soluzione delle quali i musei devono contribuire».

Il colore nero della vernice che è stata scelta per ricoprire le pareti della grande vasca è lavabile e «simboleggia il petrolio ed il carbone, la cui combustione è responsabile della maggioranza delle emissioni climalteranti». Le impronte di mani lasciate sulla vasca, che permettono di vedere i coralli anche dopo aver colorato l'acquario, simboleggiano la speranza. Inoltre la mano umana simboleggia il fare, l'azione climatica necessaria per arginare il collasso delle barriere coralline».

(Unioneonline/v.f.)

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