Una sera di botte e di terrore, poi tre giorni di grande paura per il destino del figlioletto di cinque anni.

Si è conclusa a lieto fine una vicenda che va dal Pavese a Genova, dal luogo in cui l’uomo risiede con la moglie a quello in cui stava cercando di imbarcarsi per lasciare l’Italia e raggiungere il Paese d’origine.

Tutto è iniziato mercoledì sera a Vigevano. L’uomo è tornato a casa ubriaco e ha convinto la moglie 40enne e il figlio di 5 anni a salire in auto con lui, dicendo che li avrebbe portati fuori a cena.

Non è andata così, ha fatto una scorribanda a tutta velocità per le vie del paese, terrorizzando i due e fermandosi solo in un bar a prendere delle lattine di birra.

Quando sono rincasati lei lo ha rimproverato di aver messo in pericolo anche il bambino e lui, per tutta risposta, l’ha presa per il collo e l’ha picchiata con calci e pugni. Poi si è impossessato della borsa della moglie con soldi e cellulare, l’ha chiusa a chiave dentro casa e se n’è andato in auto portando con sé il bambino.

Lei è riuscita ad attirare l’attenzione di una vicina e a lanciare dunque l’allarme. Sono scattate così le ricerche del fuggitivo, la polizia ha contattato i conoscenti dell'uomo e allertato i colleghi liguri, la polizia di frontiera di Ventimiglia e il centro operativo autostradale ligure nell'ipotesi - poi rivelatasi esatta - che intendesse lasciare l'Italia.

Tracciando gli spostamenti dei telefoni l’uomo è stato localizzato stamattina nell'area portuale di Genova: una volante si è precipitata sul posto, dove ha trovato l’auto, l’uomo e il bambino erano in un bar poco distante.

Così lui è stato fermato per rapina, maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e sequestro di persona. Il piccolo è stato affidato alla mamma.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata