Simone Pillon, avvocato, senatore leghista e convinto esponente del Forum famiglie, è stato trascinato sul banco degli imputati da Omphalos, associazione aderente ad Arcigay, per i commenti su un'assemblea contro il bullismo tenuta dagli esponenti dell'associazione Lgbti in una scuola perugina.

In un video girato ad Ascoli a novembre del 2014 e postato su YouTube, Pillon scherzava con i presenti sostenendo che in quegli incontri era stato "insegnato ai ragazzi che per fare l'amore servono o due maschi o due femmine" e che l'associazione aveva anche tentato di adescare degli studenti.

La difesa di Omphalos ha puntato il dito contro il ''limite della verità calpestato''. È dunque diffamazione, con una multa di 1.500euro e un risarcimento complessivo da liquidarsi in sede civile di 30mila euro.

"Sono stato condannato in primo grado per aver osato difendere la libertà educativa delle famiglie - ha commentato Pillon - che a quanto pare non possono più rifiutare l'indottrinamento gender propinato ai loro figli. Ricorreremo in appello, ma è proprio vero che certe condanne sono medaglie di guerra". E annuncia: "Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario, diceva Orwell. Beh, io non mollo. E non mollerò mai".

Immediato il commento dell'Arci: "Essere omofobi può costare caro e questa volta il senatore Pillon si renderà conto che non può impunemente insultare le persone senza doverne rispondere. Purtroppo sono in tanti a sentirsi liberi di insultare e diffondere odio, chi ricopre incarichi pubblici dovrebbe essere più responsabile e se non lo fai giustamente sei chiamato a risponderne. L'omofobia, il razzismo e ogni discriminazione non sono solo comportamenti deprecabili ma sono veri e propri reati perseguibili dal nostro ordinamento e per questo vanno puniti".

(Unioneonline/D)
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