Parma, cori fascisti nella sede di Fratelli d'Italia: è polemica, la Procura apre un fascicolo
L’attacco del Pd: «Ora Meloni condanni l’episodio». Roscani (FdI): «No a lezioni da chi non prende le distanze da chi indossa magliette inneggianti alle BR»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Camicia nera trionferà. Se non trionfa sarà un macello col manganello e le bombe a man»: queste le parole della canzone “Me ne frego” che risuonano dalla sede di Parma di Fratelli d’Italia, in Borgo del Parmigianino, nel centro storico della città. È quanto si ascolta in un video, diffuso su alcuni canali social, che riprende un gruppo di giovani - la sede viene utilizzata anche dal movimento giovanile del partito, Gioventù Nazionale - intonare la canzone dell’epoca fascista. Al termine si sentono chiaramente anche cori che inneggiano «Duce! Duce!».
Dalle prime ricostruzioni il video sarebbe stato girato la sera del 28 ottobre 2025, giorno dell’anniversario della Marcia su Roma. E ha già scatenato feroci polemiche.
Sull'accaduto interviene il sindaco Michele Guerra: «I valori che rappresenta questa città sono del tutto alternativi e contrapposti a quelli che senza alcun pudore propagandano nella sede di Fratelli d'Italia, dove si inneggia al Duce, si cantano cori per le camicie nere e gli squadristi. Parma non accetterà né ora né mai squallida propaganda di un tempo passato e orrendo. Non lo ha fatto da 80 anni a questa parte, non lo farà nemmeno adesso».
«A Parma, dentro e fuori la sede di Fdi e gioventù nazionale, in pieno centro, si inneggia al fascismo e al duce con orgoglio – le parole di Luigi Tosiani, segretario regionale del Pd dell'Emilia-Romagna – Proviamo vergogna e sdegno pensando ai valori della nostra Emilia-Romagna, a chi ha combattuto ed è morto per liberare il nostro Paese. Chissà se la Presidente Meloni questa volta condannerà le azioni della migliore gioventù italiana. Abbiamo poche speranze al riguardo».
«Gioventù nazionale ha provveduto immediatamente appena appreso il fatto, a commissariare la federazione provinciale di GN di Parma, comunicandolo con una nota nelle prime ore del mattino e ben prima della pubblicazione del video – le parole del deputato di FdI Fabio Roscani, presidente nazionale di Gioventù Nazionale – Abbiamo dimostrato con chiarezza e nettezza come si agisce di fronte a questi episodi, ribadendo che non c'é spazio nel nostro movimento per comportamenti incompatibili con i valori della libertà e della democrazia. Allo stesso tempo non accettiamo lezioni dalla sinistra e aspettiamo ancora dai vertici nazionali del Partito democratico che fino ad oggi non hanno detto una parola di condanna, o preso le distanze, quando giovani esponenti del Pd si facevano fotografare con indosso magliette inneggianti alle Brigate Rosse».
Sulla vicenda la Procura di Parma ha nel frattempo aperto un fascicolo. «Si tratta di un modello 45, non c'è ancora un reato ipotizzato - spiega il procuratore capo Alfonso D'Avino - siamo ancora nella fase esplorativa sulla base delle notizie apprese dalla stampa». Sulla vicenda indaga la Digos della questura di Parma. «Ora bisogna verificare se il fatto sia vero e accertare se possa trasformarsi in una notizia di reato».
In questa fase non ci sono persone iscritte nel registro degli indagati.
(Unioneonline)

