"E' necessario riaprire le chiese, stabilendo delle turnazioni a numero chiuso di accessi dei fedeli, seguendo le prescrizioni medico-scientifiche così come si fa per andare nei supermercati, tabaccherie, farmacie e ora anche in librerie e cartolerie".

E' l'appello lanciato dal giornalista, scrittore e conduttore televisivo Paolo Brosio rivolto a governo, opposizioni, alla Chiesa e alla Cei, riprendendo di fatto l'appello che era stato lanciato poco prima della Pasqua dal leader della Lega Matteo Salvini.

"E' giunto il momento ristabilire i criteri di libertà religiosa stabiliti da ben due articoli della Costituzione italiana - aggiunge Brosio in una nota -: l'articolo 7 che disciplina i rapporti tra Stato e Chiesa, e l'articolo 19 che richiama la libertà religiosa. Ad oggi i decreti del presidente del Consiglio dei Ministri Conte hanno soppresso queste prerogative costituzionali, determinando in certi casi anche situazioni di presunti abusi da parte di prefetti, questori e forze di polizia".

Brosio ricorda il caso avvenuto a "Gallignano, in provincia di Cremona, dove un anziano parroco aveva ospitato 13 persone, tutte munite di mascherine e guanti in 350 mq rispettando una distanza dai 9 ai 10 metri l'una dall'altra", quando "è arrivata una pattuglia dei carabinieri che ha interrotto la santa messa nel momento della celebrazione eucaristica. Un vero e proprio atto di sacrilegio che si sarebbe potuto evitare".

(Unioneonline/F)
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