Anche il presidente dell’Aifa Giorgio Palù si inserisce nel dibattito in corso sull’opportunità di mandare in pensione il bollettino giornaliero dei contagi Covid in Italia.

"Sarei favorevole ad una comunicazione settimanale o più istituzionale o forse anche più diluita”, ha detto nel corso di un’intervista a Porta a Porta.

Palù si è espresso anche sulla richiesta della Regione Lombardia di togliere dal conto Covid i ricoverati per altre patologie che in ospedale si scoprono positivi e vengono inevitabilmente trasferiti nei reparti Covid, pur non avendo polmonite in atto: "Può diventare un artifizio numerico. È ora di cominiciare a palare della differenza tra infezione e malattia, perchè ci sono vari gradi di malattia. Essere positivi non vuol dire essere malati e dare questa distinzione è importante". 

Il presidente dell’Aifa si è detto ottimista sull’andamento della curva: “Qualcosa ci sta dicendo che è impossibile una continua crescita. Se pensiamo ai casi positivi, a chi è guarito, alle immunizzazioni che stanno raggiungendo il 90% degli over 12 io mi aspetto che la curva vada a decrescere perché quando c’è una barriera così forte qualsiasi virus smette di crescere”.

Palù ha anche suggerito all’Italia di fare come nel Regno Unito, “dove hanno deciso di fare i tamponi a casa e poi li mettono online sul fascicolo elettronico, questo semplificherebbe le code nelle farmacie, che generano molta preoccupazione dal punto di vista sociale”.

Infine, capitolo vaccini: “Vanno aggiornati, inutile che ci vacciniamo con la quarta, quinta o sesta dose altrimenti questo non è più un vaccino. La tecnologia c’è per farlo in pochi giorni. Sarà importante vedere se il vaccino contro Omicron darà una risposta immunitaria più importante di quella attuale e se coprirà, come sembra emergere da uno studio di Durban in Sudafrica, anche le varianti Delta e le precedenti".

(Unioneonline/L)

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