«Un milione di euro è quanto abbiamo stimato possa essere un rimborso che Filippo Turetta dovrà alla famiglia di Giulia». Lo ha detto l'avvocato Nicodemo Gentile che tutela la parte civile Elena Cecchettin, sorella della ragazza veneta uccisa dall’ex fidanzato nell’autunno del 2023. «La stima - ha precisato l’avvocato - si basa sulle “tabelle” della Giustizia».

Il processo a Turetta si è aperto oggi al tribunale di Venezia. L’imputato non era presente in aula, mentre non è mancato invece Gino Cecchettin, padre di Giulia: «Oggi – ha spiegato a margine dell’udienza che vede Turetta alla sbarra per omicidio premeditato - è un giorno di grande dolore, come tutti gli altri giorni del resto. Stamattina a casa non ho parlato del processo, ho salutato tutti come ogni giorno e sono venuto qui dove sono sicuro che il giudice, il collegio, sapranno ben giudicare quanto è successo con la pena giusta che sarà stabilita dalla giuria».

Ancora, ha detto Cecchettin, «non mi interessa se sarà un processo veloce o lungo, anche se per me è uno stillicidio, non sto assolutamente bene: ogni giorno penso a Giulia».

Alla domanda di come reagirebbe se dovesse incrociare lo guardo con Filippo Gino ha risposto: «Non temo la sua presenza in aula, se verrà sarà una scelta sua, nulla di più».

Ancora: «I Turetta non li sento da tempo, ma non c'è rancore, tutti abbiamo le nostre colpe. Se mi scrivono io rispondo sempre. L'ultima volta che li ho sentiti risale a molto tempo fa, quando sono uscite le indiscrezioni sull'interrogatorio di Filippo in carcere. Ora porto avanti la battaglia che ha iniziato mia figlia Elena - ha concluso Gino -con la Fondazione che si basa sui valori di Giulia».

(Unioneonline)

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