Dopo 18 anni, il pm Nino Di Matteo lascia la Procura di Palermo per trasferirsi alla Direzione Investigativa Antimafia di Roma.

Nei mesi scorsi aveva rifiutato la proposta del Csm di lasciare la Sicilia per motivi di sicurezza, dopo aver subito gravi minacce. Proprio in quell'occasione aveva dichiarato: "La mia aspirazione professionale è quella di andare alla Dna, ma ritengo giusto che ciò debba avvenire solo se e quando venissi nominato in esito a una normale procedura concorsuale". Ora Di Matteo può realizzare il suo sogno: all'unanimità il plenum di Palazzo dei marescialli lo ha nominato sostituto della Superprocura guidata da Franco Roberti.

"Ultimamente non ero più messo nelle condizioni di lavorare a tempo pieno su inchieste delicatissime che richiedono un impegno totalizzante", ha affermato polemicamente.

Di Matteo era arrivato nel capoluogo siciliano nel 1999, dopo aver lavorato nel pool della Procura di Caltanissetta che aveva indagato sulle stragi di Capaci e di via D'Amelio, in cui persero la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
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