Appena dimessa dall'ospedale è stata costretta a tornare al lavoro e a portarsi il bimbo appena partorito in culla.

È successo a una neomamma cinese, impiegata in una ditta di proprietà di una connazionale a Siena.

La 26enne non aveva avuto i tre mesi di astensione per maternità ed era dunque obbligata a portare il neonato sul posto di lavoro, "luogo potenzialmente insalubre per il minore".

A scoprire lo sfruttamento sono stati i carabinieri durante un'ispezione, che hanno rinvenuto nella ditta anche attrezzature non conformi alle leggi e lavoratori assunti in nero.

La titolare cinese è stata sospesa e dovrà pagare una multa di 27mila euro.
© Riproduzione riservata