Centinaia di intimidazioni ricevute sul web, tramite lettere o anche camminando per strada. E ora Klaus Davi ha deciso di renderle pubbliche.

Il massmediologo ormai da tempo svolge un'attività di documentazione contro la criminalità organizzata calabrese, e sarebbe quella, a suo avviso, la causa delle continue minacce.

"Non credo siano messaggi della 'ndrangheta, ma sono sintomi del fatto che la cultura mafiosa è più determinata e arrogante che mai, perché molti si firmano con nomi e cognomi: magari sono quattro sfigati che cercano il consenso mafioso, ma non si vergognano, questo è il dato culturale, altro che vittoria dello Stato", è il commento di Klaus Davi.

Questi alcuni dei messaggi ricevuti: "Questo cretino meriterebbe di essere gambizzato", "Tra poco farai parte di un disperso di lupara bianca". E ancora: "Spero ti ammazzino come un cane così la smetti di rompere i c......i alle persone. Prima o poi trovi quello che ti fa sparire"; "Ti auguro una morte lenta come tutti i vermi irrispettosi come te, vattene dalla Calabria lurida carogna". E poi: "Se avessi detto le stesse parole nel mio quartiere ti saresti trovato senza testa dopo 10 secondi".

"Questi commenti - ha dichiarato però Davi - non rappresentano degnamente il popolo calabrese, per la stragrande maggioranza cordiale, ospitale e gentile, stanco dei criminali e di questa mentalità che a loro inneggia".
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