È morta in una clinica privata milanese mentre si stava sottoponendo a un intervento di chirurgia estetica alle palpebre.

I medici, nei suoi confronti, avrebbero usato troppo propofol, il farmaco che serviva a sedare Rosa Angela Lavorgna, 46enne infermiera lodigiana, prima di procedere all'intervento, e la dose eccessiva ne avrebbe causato l'arresto cardiaco e la morte.

Ora per loro, a quasi due anni di distanza, sono arrivate le condanne in primo grado: per i due chirurghi plastici rispettivamente 2 anni e 8 mesi e un anno e 7 mesi, più pesante invece la condanna per l'anestesista (3 anni e 7 mesi).

"Una sentenza soddisfacente – commenta l’avvocato del marito Giuseppe Zilli, Davide Luigi Ferrari -, perché almeno la famiglia ha potuto ottenere un po' di giustizia. Attendiamo ora le motivazioni della sentenza per avviare la causa civile".

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