Si è già messa in moto la macchina per il trasporto di mitragliatrici, mortai, lanciatori anticarro: il materiale bellico destinato in Ucraina secondo quanto previsto da un decreto “top secret” firmato ieri dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini.

Il ministero ha voluto precisare che il contenuto del decreto "è stato secretato per ovvi motivi di riservatezza, trattandosi di materiale sensibile. Ogni ipotesi pubblicata, dunque, è da considerarsi basata su valutazioni prive di qualsiasi riscontro ufficiale e oggettivo".

Quel che è noto è che la lista degli armamenti da inviare - insieme all'equipaggiamento di difesa come elmetti, giubbotti antiproiettile, metal detector - è stata fatta sulla base delle richieste arrivate da Kiev, dove si preparano alla guerriglia “porta per porta” che potrebbe durare molto a lungo.

Si parla dunque di Stinger anti-aereo e mortai anticarro, armi maneggevoli, indicate ad essere usate nel contesto urbano, insieme alle mitragliatrici leggere e ai proiettili in grande quantità che fanno parte dei rifornimenti promessi. 

Guerini, sottolinea la Difesa, ha informato "i competenti organi del Parlamento", nel corso di un'audizione durata quasi 3 ore al Copasir. L'Italia è solo uno dei tanti Paesi che hanno deciso di inviare materiale per combattimento al Paese invaso dalla Russia. Armi di vari Paesi sono già arrivati in territorio ucraino tramite aerei e convogli terrestri.

Agli aspetti logistici della consegna lavorano assetti Nato ai quali l'Italia partecipa con la mobilitazione di militari fino a 1.350 unità che fanno parte delle forze ad alta prontezza della "Very high readiness joint task force” dell'Alleanza Atlantica. Team con specialisti addestrati a muoversi in territorio nemico.

(Unioneonline/D)

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