Cronisti e cameraman davanti alla villetta degli orrori di via Deledda ad Avetrana, ma di Michele Misseri nessuna traccia. Il 69enne che ieri mattina è uscito alle 7.17 dal carcere Borgo San Nicola di Lecce, dove ha scontato la condanna a 8 anni per la soppressione del cadavere della nipote Sarah Scazzi, nella sua abitazione, abbandonata da anni, non ha fatto rientro.

Zio Michele però è tornato ad autoaccusarsi dell’omicidio in un’intervista a La Stampa, ribadendo che la sua prima versione dei fatti fornita agli inquirenti era quella esatta e che la moglie e la figlia condannate all’ergastolo – Cosima Serrano e Sabrina Misseri – sono in carcere da innocenti.

«Sono stato io – ha ribadito – ho detto il falso quando accusai mia figlia. Sono stato mille e mille volte reo confesso». A Cosima e Sabrina ha scritto tante lettere «per chiedere perdono, ma non ho mai avuto risposta».

Dopo essere uscito dal carcere Michele Misseri è salito sulla jeep bianca del suo avvocato, Luca La Tanza, e poi sembra essere svanito nel nulla. «Mi sentivo più libero dentro, fuori mi sento invece incarcerato», sono le prime parole pronunciate dopo la scarcerazione e riferite dal suo legale. «Ha palesato la volontà - ha detto La Tanza - per un po' di giorni di non parlare con nessuno. L'ho lasciato con una persona che lui conosce e non so dove sia andato. Sicuramente oggi non andrà nella villetta di via Deledda e forse neanche domani».

Sarah Scazzi, secondo la ricostruzione degli inquirenti, fu ammazzata da Sabrina e Cosima nel garage della villetta di via Deledda, poi il suo cadavere fu occultato in un pozzo interrato, colmo d'acqua, di contrada Mosca, da Michele Misseri che ha fornito innumerevoli versioni sul delitto, prima autoaccusandosi, poi chiamando in correità Sabrina e in seguito scaricando ogni responsabilità sulla figlia.

Il movente sarebbe da ricondurre a dissapori e rivalità sentimentali tra le due cugine, entrambe invaghite dell’amico comune Ivano Russo.

Ad Avetrana intanto sono pronti ad accogliere zio Michele «per fare con lui una partita a carte», perché lui «ha espiato la sua pena ed è giusto che torni alla sua vita». E, soprattutto, dicono «basta al circo mediatico, vogliamo conservare la nostra tranquillità».

No comment da Concetta Serrano, madre di Sarah, immersa nel suo dolore silenzioso: «Chiedo di essere lasciata in pace».

Via Deledda, chiusa al traffico veicolare, è stata presidiata da polizia e carabinieri. Nessuna folla di curiosi, solo giornalisti a caccia di un'intervista. L'ingresso della villetta è ancora coperto da un telo nero sfilacciato. Sembra che nei giorni scorsi sia stato ripulito l'interno dell'abitazione e sia stata ripristinata la corrente elettrica. Una cognata ha anche portato dei vestiti puliti perché prima o poi Michele Misseri in quella casa ci tornerà. E le telecamere sono pronte ad immortalare quel momento.

(Unioneonline/L)

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