Alta tensione tra Italia e Francia, dopo che nella tarda serata di ieri uomini della guardia di confine francese sono entrati armati e senza permesso nella sala della stazione di Bardonecchia (Torino) dove operano i volontari della ong Rainbow4Africa.

Alla sala hanno accesso solo gli operatori della ong e i mediatori culturali del comune piemontese, ma gli agenti francesi sono comunque entrati e hanno obbligato un migrante a sottoporsi al test antidroga delle urine, esame risultato negativo.

LA DENUNCIA DELLA ONG E DEL SINDACO - La ong, che assiste i migranti che tentano di passare la frontiera della Alpi per raggiungere la Francia, parla di "grave e inaccettabile ingerenza all'operato della ong e delle istituzioni italiane". "Un presidio sanitario è un luogo neutro, rispettato anche nei luoghi di guerra", spiega la Ong che denuncua "un'ignobile provocazione e gravissima violazione dei principi basilari della dignità umana, intollerabile nei confronti di persone venute per richiedere protezione".

Anche il sindaco di Bardonecchia, Francesco Avato, condanna duramente l'azione degli agenti d'Oltralpe: "Si tratta di una stanza del comune usata per attività di primo contatto con i migranti: uno spazio calmo, neutro, dove si incontrano i migranti, si parla con loro e si spiegano i rischi del viaggio che hanno deciso di intraprendere".

"PARIGI CHIARISCA" - La vicenda ha scatenato un vero e proprio caso diplomatico: la Farnesina ha convocato l'ambasciatore francese per rappresentare "la ferma protesta del governo italiano per la condotta degli agenti doganali francesi, ritenuta inaccettabile e ha manifestato, al contempo, disappunto per l'assenza di risposte alle nostre richieste di spiegazioni". "Quanto avvenuto - aggiunge il ministero degli Esteri - mette in discussione, con conseguenti e immediati effetti operativi, il concreto funzionamento della finora eccellente collaborazione transfrontaliera". Il direttore generale Buccino - precisa la nota - "ha altresì mostrato all'ambasciatore francese Masset lo scambio di comunicazioni intervenuto nel corrente mese tra Ferrovie dello Stato e Dogane francesi, da cui emerge chiaramente come queste ultime fossero al corrente che i locali della stazione di Bardonecchia precedentemente accessibili ai loro agenti, non lo siano più, essendo adesso occupati da una ong a scopo umanitario".

FRANCIA: "OPERAZIONE LEGITTIMA" - Parigi difende e ritiene legittima l'operazione dei suoi agenti a Bardonecchia: "Al fine di evitare qualsiasi incidente in futuro, le autorità francesi sono a disposizione delle autorità italiane per chiarire il quadro giuridico e operativo nel quale i doganieri francesi possono intervenire sul suolo italiano in virtù degli accordi del 1990 in condizioni rispettose del diritto e delle persone", afferma in un comunicato Gerald Darmanin, ministro per i conti pubblici. Che poi spiega che il locale della stazione di Bardonecchia in cui è stato effettuato il test delle urine al nigeriano "è a disposizione della dogana francese in applicazione degli accordi del 1990" e ricostruisce così i controversi fatti di ieri sera. "Venerdì sera 30 marzo 2018, una squadra della brigata ferroviaria delle dogane francesi era di controllo su treno ad alta velocità Parigi-Milano. Questi agenti, in uniforme e identificati come doganieri francesi, hanno sospettato che un viaggiatore, di nazionalità nigeriana e residente in Italia, trasportasse stupefacenti 'in corpore'. Applicando l'articolo 60bis del codice delle dogane gli agenti hanno cheisto alla persona se consentiva a un test urinario, cosa che è stata accettata per iscritto. Al fine di realizzare questo controllo in condizioni di rispetto della persona, gli agenti hanno atteso l'arrivo del treno per poter utilizzare il locale attenente alla stazione di Bardonecchia, messo a disposizione della dogana francese dagli accordi del 1990. Essendo da qualche mese questi locali ugualmente messi a disposizione di un'associazione, gli agenti hanno sollecitato il permesso di accedere ai sanitari, cosa che è stata loro accordata. Il controllo si è rivelato negativo, tuttavia, dei membri dell'associazione sono rimasti colpiti da questo controllo e hanno chiesto che la persona rimanesse con loro". Versione completamente diversa da quella riportata dalla ong e dal sindaco del comune piemontese.

LE REAZIONI - Furiose le reazioni dalla politica italiana, senza distinzioni di colore. Il blitz francese sul nostro territorio ha suscitato sdegno e rabbia in tutti i partiti. "Altro che espellere i diplomatici russi, qui bisogna allontanare quelli francesi. Con noi al governo l'Italia rialzerà la testa in Europa, da Macron e Merkel non abbiamo lezioni da prendere: i nostri confini ce li controlleremo noi", tuona Matteo Salvini.

Parla di "fatti gravi" il segretario Pd Maurizio Martina: "Così di certo non si fa la nuova Europa". "Ennesimo errore sulla questione migranti - twitta Enrico Letta - e poi in Europa si stupiscono dell'esito delle elezioni in Italia".

"Non siamo la toilette di Macron", tuona Fratelli d'Italia, mentre Giorgia Meloni parla di "inaccettabile violazione della sovranità italiana da parte della Francia", e aggiunge. "Così siamo ridotti dopo sei anni di governi asserviti alle cancellerie straniere".

"Un fatto grave, che preoccupa, e sul quale Parigi deve fornire spiegazioni, chiarisca subito", commentano invece i capigruppo pentastellati alle Camere Giulia Grillo e Danilo Toninelli. "Bene ha fatto la Farnesina a convocare l'ambasciatore francese, quanto accaduto a Bardonecchia deve essere chiarito completamente", così Luigi Di Maio su Twitter.

Furioso anche l'ex governatore dell'Isola Ugo Cappellacci: "Italia usata come dependance degli altri Paesi Ue", tuona. "Prima le navi straniere e quelle delle ong scaricano migliaia di migranti nel nostro Paese, poi la polizia d'Oltralpe fa i suoi comodi in Italia: siamo ancora uno Stato sovrano o siamo lo zerbino della Ue? La politica sull'immigrazione e l'atteggiamento succube degli ultimi governi devono essere archiviati il più presto possibile".

(Unioneonline/L)

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