"La data del 27 giugno, ricorrenza della strage di Ustica, resta impressa nella coscienza del Paese come un evento tragico e come una ferita sempre aperta, per le vite spezzate, per le indicibili sofferenze dei familiari, e per il vulnus alla sensibilità civile e democratica del nostro popolo".

Queste le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, scritte in un messaggio per il 37esimo anniversario del disastro aereo del Dc9 dell'Itavia.

Nella giornata dedicata al ricordo delle 81 vittime di quello che ancora oggi è uno dei più grandi misteri irrisolti della storia italiana, il capo dello Stato ha voluto esprimere la sua partecipazione al dolore delle famiglie e rinnovare l'impegno "affinché siano compiutamente accertate le responsabilità e vengano ricostruite in modo univoco le circostanze e il contesto che provocarono così tante morti innocenti".

Il presidente sottolinea poi che "alla domanda di giustizia le istituzioni hanno il dovere di dare risposta, percorrendo fino in fondo la strada della verità e facendo onore alla professionalità e alla dedizione di uomini dello Stato che sono riusciti ad aprire questo cammino superando ostacoli e difficoltà".

Infine, Mattarella chiede che nuovi passi siano compiuti "nella auspicabile collaborazione con istituzioni di paesi amici, affinché la memoria di quanto avvenuto nel cielo di Ustica rafforzi la solidarietà e la speranza di quanti operano per il trionfo delle ragioni dello stato di diritto".

In quella tragica notte del 27 giugno era in servizio come radarista Mario Alberto Dettori, il maresciallo originario di Pattada (Sassari) trovato impiccato nel 1987 nel Grossetano.

Lo scorso mese di marzo la procura del capoluogo toscano ha disposto l'esumazione della salma del militare per accertare che si sia trattato di un caso di suicidio.

(Redazione Online/F)

#AccaddeOggi: il 27 giugno 1980 il Dc-9 dell'Itavia, partito da Bologna, precipita in prossimità dell'isola di Ustica
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