Marta Fascina e i suoi familiari devono lasciare Villa San Martino ad Arcore entro 90 giorni.

L’avviso di sfratto è arrivato dai figli di Silvio Berlusconi, che vogliono la piena disponibilità della residenza del Cav e hanno concesso tre mesi di tempo alla “quasi moglie” dell’ex leader di Forza Italia deceduto lo scorso 12 giugno.

A lanciare l’indiscrezione è stata Dagospia, ma arrivano conferme anche da Forza Italia: «È cominciata una seconda fase e Fascina non può pensare di essere la prima nella linea di discendenza», è il ragionamento di un alto dirigente del partito.

Ricordiamo le immagini di Fascina in lacrime ai funerali del Cav, accanto ai figli e in particolare a Marina. Ma è giunto il momento della resa dei conti, che non riguarda solo Arcore. Gli eredi di Berlusconi, afferma sempre Dagospia, sarebbero pronti a chiedere un ridimensionamento dei 100 milioni di lascito a Fascina. Anche perché, le aggiunte al testamento del Cavaliere, scritte nel gennaio scorso prima di un ricovero al San Raffaele, pare presentassero una condizione («Se non dovessi tornare dal San Raffaele») che all’epoca non si è verificata. Perché Berlusconi è stato dimesso e successivamente di nuovo ricoverato. Dunque quella parte di testamento potrebbe anche essere impugnata.

E poi c’è Forza Italia, con i “colonnelli” che non sembrano certo disposti a lasciare in mano a lei il futuro del partito.

Fonti vicine alla famiglia di Silvio Berlusconi fanno però sapere che «non hanno alcun fondamento voci di stampa relative a presunte prese di posizione nei confronti di Marta Fascina, con la quale i rapporti sono eccellenti».

(Unioneonline/L)

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