"Mani pulite": l'inchiesta scoppiata a Milano venticinque anni fa
25 anni fa, il 17 febbraio 1992, scattava l'epoca di "Mani pulite" con l'arresto di Mario Chiesa, direttore del Pio Albergo Trivulzio di Milano.
Chiesa viene colto in flagranza mentre incassa una mazzetta da 7 milioni di lire versata da Luca Magni, il titolare di un'impresa di pulizie che intendeva entrare nel "giro" degli affari pagando una tangente.
Da un caso che sembra un piccolo episodio di corruzione nasce una mega inchiesta, condotta da Antonio Di Pietro, Ilda Boccassini, Francesco Saverio Borrelli, Gerardo D'Ambrosio, Gherardo Colombo, Piercamillo Davigo, Francesco Greco, Paolo Ielo e, per un periodo limitato, anche Tiziana Parenti.
In totale verranno indagate 5mila persone e 3mila sono state rinviate a giudizio.
Mario Chiesa, dopo l'arresto e dopo essere stato definito da Bettino Craxi, leader del Psi, "un mariuolo", comincia a fare nomi e coinvolte anche il tesoriere della Dc, Severino Citaristi, il più inquisito nell'ambito di Tangentopoli.
Nell'estate successiva Craxi ammette che il finanziamento illecito dei partiti esiste e chiede una soluzione concordata affinché si possa trovare una via legale, ma a dicembre un avviso di garanzia arriva anche a lui.
Infiniti i processi scaturiti dal primo arresto, che si allargano fino a coinvolgere le più grandi inchieste d'Italia degli ultimi 20 anni.