Diciannove condanne a pene comprese tra un anno e 8 mesi di reclusione e l'ergastolo sono state inflitte dal gup di Bari Valeria Isabella Valenzi agli imputati del processo "Omnia Nostra" - incentrato sulla cosiddetta Mafia del Gargano - che avevano scelto di essere giudicati con rito abbreviato.

Carcere a vita anche Marco Raduano, già condannato in via definitiva a 19 anni e attualmente latitante per essere evaso dal carcere di Badu 'e Carros (Nuoro) il 24 febbraio scorso.

Le indagini, coordinate dalla Dda di Bari, nel dicembre 2021 portarono all'arresto di 32 persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, omicidio, tentato omicidio, estorsioni, detenzione di droga, rapina, e detenzione di armi.

Nel blitz vennero “decapitati” due clan storici del Gargano, la batteria criminale dei Romito-Lombardi-Ricucci e il clan dei Raduano.

Il nome dell'indagine, "Omnia Nostra", è nato dall'intercettazione in cui i sodali dell'organizzazione dicevano «qui è tutta roba nostra»: dal commercio del pesce alla fornitura di vaschette di polistirolo e ghiaccio a Manfredonia, fino alla imposizione di assunzioni; dalla occupazione delle terre dei pastori di Mattinata per orchestrare truffe all'Inps e all'Unione europea sui fondi destinati al pascolo, al tentativo di accaparrarsi marchi dop per prodotti agroalimentari, come il caciocavallo, in realtà senza requisiti.

Nel blitz che portò all'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare furono sequestrati beni per quasi 7 milioni di euro tra mobili, immobili e due società.

Nel processo si sono costituiti parte civile i Comuni foggiani di Manfredonia, Mattinata, Vieste, Monte Sant'Angelo, la Regione Puglia, la Camera di Commercio e la Federazione Antiracket. 

(Unioneonline/l.f.)

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