La Corte di Cassazione, rigettando i ricorsi della Procura generale di Palermo e del ministero dell'Economia e delle finanze, ha confermato il risarcimento per ingiusta detenzione di 285mila euro nei confronti di Bruno Contrada, l'ex numero due del Sisde arrestato e poi condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.

Una condanna che poi la Corte europea dei diritti dell’uomo dichiarò illegittima.

Il commento dell'avvocato difensore di Contrada, Stefano Giordano: «Dopo otto lunghi anni sono state poste in esecuzione le due sentenze della Corte Europea dei Diritti dell'uomo che hanno sancito che il procedimento a carico del dottore Bruno Contrada è stato fin dall'inizio illegittimo ed illegittima era la condanna, totalmente scontata dal mio assistito. La Cassazione ha messo una pietra tombale ad un massacro mediatico e giudiziario vergognoso e putrido che ci ha portati alla vittoria finale. Siamo giunti a tale risultato finale soltanto perché il dottore Contrada è rimasto vivo nonostante tutta la sofferenza inflittagli. Per quanto riguarda il nostro studio, per la tenacia e la determinazione nonché la fede in Dio che mi ha sempre accompagnato nonostante tanti tristi momenti».

«Oggi è giorno per goderci la vittoria processuale - ha aggiunto - ma da domani opporremo alle autorità giudiziarie competenti tutte le violazioni della presunzione di innocenza commesse da appartenenti all'ordine giudiziario e da certo giornalismo ideologizzato e politicamente orientato. Voglio ringraziare anche per il suo contributo fondamentale l'avvocato Cristiana Donizetti mia, moglie, senza il cui prezioso lavoro non sarebbe stato possibile conseguire questo risultato».

Contrada fu accusato in base alle dichiarazioni di alcuni pentiti, tra cui Gaspare Mutolo, Tommaso Buscetta e Salvatore Cancemi. La sentenza della Corte europea dei Diritti dell’uomo è arrivata nel 2014, quando l’ex 007 aveva già scontato interamente la pena.

(Unioneonline/L)

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