Un collaudato sistema fraudolento per ottenere cospicui risarcimenti dalle assicurazioni è stato scoperto nel Casertano, con i carabinieri che hanno arrestato sei persone, tra professionisti e "procacciatori” di clienti, su ordine del gip del del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Altre venti persone risultano indagate, con il ruolo di aver favorito o beneficiato del sistema, con vari ruoli, compresi quelli di falsi testimoni.

Dall’inchiesta sono anche emersi particolari sconcertanti. Ad esempio, il coinvolgimento di minorenni, per rendere le richieste più “convincenti”. Come il caso di un bimbo di soli 11 anni (forse non l’unico), picchiato apposta da tre persone, tra cui la madre, per fingere le conseguenze di un incidente mai avvenuto e ottenere così i relativi rimborsi.

Il piccolo era stato pestato, riportando traumi al volto, al labbro e agli zigomi. E in ospedale la madre aveva appunto spiegato che il bimbo era rimasto vittima di un incidente stradale. 

Almeno quindici gli episodi accertati dagli investigatori. 

Tra le persone coinvolte ci sono anche due avvocati, uno dei quali, 42enne, è ritenuto il capo dell’organizzazione.

L'indagine è partita nel 2018 in seguito al tentativo di un uomo, poi indagato, di incassare un assegno contraffatto presso un ufficio postale di Santa Maria Capua Vetere.

(Unioneonline/l.f.)

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