Lodi, lo spietato killer delle prostituteriapre il caso di Yara Gambirasio?
Il dna di Andrea Pizzocolo, che ha strangolato e poi violentato una 18enne romena, verrà comparato con le tracce biologiche trovate sugli indumenti della 13enne uccisa a Brembate di Sopra.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Le indagini su Andrea Pizzocolo, il ragioniere arrestato con l'accusa di aver prima ucciso e poi violentato Lavinia Simona Ailoaiei, romena di 18 anni, potrebbero riaprire il caso di Yara Gambirasio. Per gli investigatori di Lodi i punti in comune tra i due delitti sarebbero numerosi, per esempio il fatto che i corpi di entrambe le vittime siano stati abbandonati in un campo agricolo, e ora il profilo genetico di Pizzocolo verrà comparato con il materiale trovato sugli abiti della piccola Yara, uccisa a Brembate di Sopra (Bergamo) nel 2010.
L'OMICIDA - Andrea Pizzocolo, 41 anni, di Arese (Milano), viene descritto come un uomo dalla doppia personalità: di giorno buon padre e buon marito, di notte spietato violentatore e amante del sesso estremo, con la passione per i filmini girati con le prostitute (ne ha realizzati cento in pochi mesi) e persino omicida.
LE SUE VITTIME - Diverse le "lucciole" che, dopo aver sentito in tv il caso di Lavinia, hanno deciso di andare dagli inquirenti per raccontare di essere state violentate, aggredite e torturate da un uomo simile a Pizzocolo, anche se lui si presentava con altri nomi.
LA MOSSA FALSA - Pizzocolo aveva conosciuto Lavinia attraverso un sito di appuntamenti qualche settimana fa; lei si faceva chiamare Dora. L'ha contattata e fissato un primo incontro. Hanno avuto un rapporto sessuale, a lui era piaciuta molto e ha chiesto di rivederla in un motel di Busto Arsizio (Varese). Lì il primo rapporto estremo; dopo 4 ore l'uomo ha estratto delle fascette da elettricista e le ha strette attorno al collo della ragazza. Lei è svenuta, ma il suo killer invece di allentare la morsa ha acceso il telefonino per filmare tutto. Alle 4 del mattino l'ha caricata in auto fino a San Martino in Strada, vicino a Lodi. In un motel ha avuto un nuovo rapporto sessuale con Lavinia, che era già morta secondo quanto Pizzocolo ha confessato agli inquirenti. Per dieci ore è rimasto in camera col cadavere a filmarlo. Prima di lasciare l'albergo ha tentato di ripulire la stanza da ogni traccia e alle 3 del pomeriggio ha scaricato il corpo in campagna. Ha coperto il volto della giovane con un asciugamano ed è tornato a casa. Questo è stato per lui il più grande errore perché gli investigatori, attraverso la marca della salvietta, sono arrivati al motel e quindi a lui, che in un caso aveva dato un documento falso, nell'altro un documento vero.
Quello di Yara non è l’unico caso sospetto, l’altra notte la trasmissione «Chi l’ha visto?» ha rilanciato i casi di dieci prostitute scomparse in Nord Italia negli ultimi anni. E resta il mistero su una lucciola strangolata a morte nel Capodanno di tre anni fa in viale Jenner, a Milano. Tutti delitti irrisolti.
Dopo l’appello lanciato dagli investigatori a chiunque abbia conosciuto Pizzocolo, la settimana scorsa si è presentata in Questura una prostituta straniera che ha raccontato di aver scampato per un soffio la morte, chiusa in una stanza di motel assieme al ragioniere di Arese. Anche in quel caso, come in quello di Lavinia, l’uomo avrebbe tirato fuori da sotto il cuscino due fascette da elettricista e avrebbe tentato di strangolarla. La deposizione della donna è ritenuta credibile, tanto che la Procura prevede «presto nuove accuse a carico dell’indagato».
Ieri è filtrata la notizia di un’altra prostituta che avrebbe denunciato un altro tentativo di aggressione da parte di Pizzocolo, anche se in questo caso gli investigatori si limitano a un «no comment». La prossima settimana sono attesi i risultati dell’autopsia sul corpo della escort romena di cui Pizzocolo ha filmato la morte in diretta. Risultati dai quali si potrà capire dove è morta la 18enne, se nel primo motel nel Varesotto o nel secondo, nel Lodigiano, dove Pizzocolo con «spietata freddezza» ha abusato più volte del suo cadavere sotto le microcamere, prima di abbandonare il cadavere in un campo di mais, in tutta fretta, per correre a casa dalla compagna e dalla figlia appena tornate dalle vacanze a Mirabilandia.