"Le ha messo un laccio al collo, ma non voleva stuprarla": scarcerato
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È stato scarcerato il 28enne di origini indiane che ha inseguito e aggredito una barista di 23 anni, stringendole il laccio del cappuccio al collo.
L'episodio è avvenuto nella notte tra il 21 e il 22 febbraio scorso a Firenze.
Dopo averlo interrogato, il gip Francesco Bagnai ha convalidato il fermo per lesioni personali aggravate e non per il reato di tentato stupro, non accogliendo la richiesta del pm Sandro Cutrignelli di trattenerlo in carcere.
Per lui il giudice ha disposto solo l'obbligo di dimora a Fiumicino, dove l'uomo lavora come bracciante.
Il gip ha dichiarato di riconoscere "la estrema brutalità dell'atto, compiuto utilizzando uno strumento che poteva facilmente provocare conseguenze anche molto più gravi".
Ma, per quanto riguarda il tentativo di violenza sessuale, sostiene che "vi siano invece molti dubbi, perché in realtà l'indagato non ha compiuto nessun atto tipico di tale reato".
L'uomo aveva seguito la ragazza dopo che aveva terminato di lavorare al bar e l'aveva aggredita. La 23enne però era riuscita a liberarsi, colpendolo con due calci, e a denunciare l'accaduto.