L’orientamento del governo era noto e la notizia era nell’aria da settimane, ora è arrivato l’annuncio ufficiale. Direttamente per bocca del presidente del Consiglio Mario Draghi che, parlando a Firenze davanti a una platea di imprenditori che ha accolto le sue parole con un lungo applauso, ha detto che lo stato d’emergenza Covid non sarà prorogato oltre il 31 marzo.

"L’obiettivo è riaprire tutto. La situazione epidemiologica è in forte miglioramento grazie al successo della campagna vaccinale e ci offre margini per rimuovere le restrizioni residue alla vita di cittadini e imprese”, ha detto il premier.

Grandi novità in arrivo dunque, a partire dalle scuole: “Resteranno sempre aperte per tutti, saranno eliminate le quarantene da contatto e cesserà l’obbligo delle mascherine Ffp2 in classe”, ha affermato Draghi. Sempre da aprile, ha aggiunto, “cesserà ovunque l’obbligo delle mascherine all’aperto e non sarà più in vigore il sistema delle zone colorate”.

La Lega plaude e fa un passo avanti, chiedendo l’abolizione del Green pass. Ma su questo aspetto Draghi frena, il criterio sarà quello della progressività: “Metteremo gradualmente fine all’obbligo di utilizzo del Green pass rafforzato a partire dalle attività all’aperto, tra cui fiere, sport, feste e spettacoli”.

In ogni caso, ha assicurato il capo del governo, “continueremo a monitorare con attenzione la situazione pandemica, pronti a intervenire in caso di recrudescenze”.

Nel frattempo i numeri parlano di una pressione sempre minore sugli ospedali: i ricoveri sono in discesa da quattro settimane e negli ultimi 7 giorni il calo è stato del 12%.

Ma occhio ai 10 milioni di italiani che devono ancora fare il booster, ricorda il sottosegretario alla Salute Andrea Costa: “Per questo gli allentamenti saranno graduali. Con la fine dell’emergenza inizierà una nuova fase, ma su alcuni aspetti va fatta una netta distinzione. Per gli over 50 sui posti di lavoro l’obbligo del certificato rafforzato dura fino al 15 giugno”.

(Unioneonline/L)

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