Il Tribunale dei minori di Milano ha vietato a una coppia di portare la loro figlioletta malata all'estero per sottoporsi a una nuova terapia, interrompendo quella prescritta in Italia.

I giudici sono intervenuti dopo la segnalazione dell'Istituto dei Tumori del capoluogo lombardo, dove la bambina di 3 anni - affetta da un glioblastoma, una forma di tumore al cervello molto aggressiva - era in cura.

Nonostante i progressi ottenuti e la mancanza di effetti collaterali, i genitori avevano infatti deciso che Lì, a Tel Aviv, la piccola avrebbe dovuto affrontare una nuova "terapia molecolare", che - a dire di Shlomi Constantini, il medico che la proponeva - l'avrebbe completamente guarita dal cancro.

I giudici invece hanno impedito l'espatrio della paziente, parlando di un "viaggio della speranza" senza reali garanzie di successo clinico.
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