Si era invaghito di quella poliziotta che, quasi ogni giorno, vedeva al carcere in cui è recluso, il Due Palazzi di Padova.

Costantino Carta, 56 anni, pastore sardo, aveva quindi proposto alla donna in divisa, una 55enne padovana, di fare sesso con lui, lei aveva rifiutato e Carta le aveva sparato tre volte alla nuca, ferendola in modo grave.

Per quel fatto ora l'uomo è stato rinviato a giudizio per tentato omicidio.

Un altro omicidio, Carta, lo aveva già commesso, quello della sua amante, Maria Teresa Carboni, madre di 4 figli, da lui uccisa nel 1996 a Ittiri (Sassari), dopo aver scoperto che lei voleva troncare la loro relazione.

E proprio mentre stava scontando la pena per l'efferato delitto (25 anni), approfittando di un permesso per lavorare fuori dal carcere, aveva teso una sorta di trappola all'agente conosciuta in carcere.

È il giugno 2014: Carta chiama la donna a metà pomeriggio chiedendole di dargli un passaggio.

Lei lo raggiunge, e quando lui sale in macchina le chiede di avere un rapporto sessuale, lei rifiuta, e Carta mostra la pistola.

La donna, presa dal panico, tenta di calmarlo portandolo a casa sua; il detenuto ripete la proposta e, al secondo rifiuto, lui le spara con una pistola, che è una riproduzione di una a salve, modificata.

Tre colpi e la poliziotta finisce a terra; poi la corsa all'ospedale.

"L'ho trovata così, in una pozza di sangue, a casa sua", riferisce Carta in pronto soccorso.

Ma qualcosa non quadra. E medici e inquirenti riescono a ricostruire come sono andate realmente le cose.

E il 56enne finisce nuovamente nei guai.
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