Gli occhi del mondo sono nuovamente puntati sulla Cappella Sistina, a undici giorni dai funerali di Papa Francesco. Oggi inizia il conclave per eleggere il successore di Bergoglio.

Sono 133 i cardinali elettori, in totale isolamento fino all’elezione del Pontefice. Risiedono a Santa Marta, all’interno della Città del Vaticano, e si spostano solo per le votazioni nella Cappella Sistina. Durante tutto il periodo, è vietato l’uso di telefoni, internet, televisione, radio e qualsiasi forma di comunicazione con l’esterno. Per garantire la riservatezza, il Vaticano utilizza tecnologie avanzate come jammer per bloccare i segnali, sistemi anti-droni e protezioni laser.

Primo appuntamento alle 10 con la messa pro eligendo, celebrata da Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio. «Il mondo di oggi attende molto dalla Chiesa per la salvaguardia di quei valori fondamentali, umani e spirituali, senza i quali la convivenza umana non sarà migliore né portatrice di bene per le future generazioni», ha detto davanti a oltre cinquemila i fedeli. «Preghiamo perché Dio conceda alla Chiesa il Papa che meglio sappia risvegliare le coscienze di tutti e le energie morali e spirituali nella società odierna, caratterizzata da grande progresso tecnologico, ma che tende a dimenticare Dio».

Al termine della messa l’abbraccio tra Re e Parolin, uno dei papabili: «Auguri... e doppi», gli ha detto il cardinale decano durante lo scambio della pace nella messa. Grandi abbracci, ben oltre il semplice segno liturgico, e grandi sorrisi tra i due.

Segue una pausa per il pranzo e per gli ultimi confronti e nel pomeriggio, alle 16.30, i cardinali entrano in processione nella Cappella Sistina dove, dopo la pronuncia dell’Extra Omnes, inizia ufficialmente il Conclave.

La prima fumata è attesa per questa sera alle 19. Da giovedì 4 votazioni al giorno con fumate poco dopo le 12 e nel pomeriggio poco dopo le 19. Se i cardinali riuscissero a sciogliere prima la riserva, la fumata bianca può arrivare anche a metà mattinata o a metà pomeriggio.

Il quorum richiesto, 89 voti, è il più alto nella storia dei conclavi.

L’appello

Ieri intanto i cardinali hanno fatto propria l’eredità di Francesco e chiesto di fermare tutte le guerre.

«Si giunga quanto prima ad un cessate il fuoco permanente e si negozi, senza precondizioni e ulteriori indugi, la pace lungamente desiderata dalle popolazioni coinvolte e dal mondo intero».

Un segnale chiaro di continuità con quanto seminato da Bergoglio che dovrà essere fatto proprio dal suo successore. Ma la continuità è richiesta anche per le riforme, dalla legislazione sugli abusi alla stretta dei conti in Vaticano. Ma anche temi che sembravano molto bergogliani, dai cambiamenti climatici al dialogo interreligioso, diventano una 'cifra' della Chiesa che si sta disegnando per il futuro.

I favoriti

Entrano da favoriti gli italiani, Pietro Parolin e Pierbattista Pizzaballa, ma spicca anche la figura di Jean-Marc Aveline, il cardinale di Marsiglia. Una figura, questa, vicina a Matteo Zuppi, e si vedrà nelle prossime ore se l'ala più in continuità con Francesco deciderà di puntare sull'uno o l'altro. Sale un uomo di curia, Robert Francis Prevost, che in questi anni si è occupato del delicato dicastero dei vescovi.

Per la Chiesa più emergente, quella asiatica, si ripete il nome del cardinale filippino Pablo Virgilio Siongco David, uno che non aveva timore, per combattere le ingiustizie, di sfidare l'ex presidente Rodrigo Duterte. E ancora: c'è sempre la suggestione del primo Papa africano con in pole position Fridolin Ambongo. 

(Unioneonline)

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