"Non c'è più fiducia, il rapporto si è rotto".

Sono le voci che girano nei corridoi del Campidoglio dopo che il direttore generale Bruno Rota ha confermato la crisi dell'Atac, la partecipata dei trasporti romani.

È scontro aperto, ora, tra il dg e il Comune in mano ai 5 Stelle.

Erano stati proprio i grillini a scegliere il manager Rota, ad aprile. E lui, non appena è arrivato da Milano, ha subito denunciato la gravissima situazione finanziaria in cui versava la municipalizzata romana.

Adesso, dice, tra gli assenteisti, i debiti e gli stipendi che si pagano a fatica, la situazione non è cambiata.

"NON HA FATTO ABBASTANZA" - "Abbiamo dato a Rota carta bianca - commenta il presidente della Commissione comunale Mobilità - Il mero elenco dei problemi non è sufficiente, magari in questi tre mesi poteva cominciare a dare dei segnali, rimuovendo i dirigenti responsabili del disastro, così come lo abbiamo invitato a fare più volte".

I "RACCOMANDATI" - "Più che dirigenti da cacciare - risponde lui - mi hanno parlato di giovani da promuovere. Velocemente. Nomi noti. Sempre i soliti".

Ora si parla di ritirargli le deleghe per costringerlo alle dimissioni. Il licenziamento, per il Campidoglio, sarebbe troppo costoso.

(Redazione Online/D)

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