Studi fuori norma, falsi medici (soprattutto dentisti) che operano senza abilitazione, carenze igieniche, farmaci scaduti. È quanto evidenziato dall'indagine dei Nas, partita nel 2019 d'intesa con il ministero della Salute.

Nel mirino del Comando carabinieri per la Tutela della Salute, le strutture e i centri privati che erogano prestazioni mediche.

Sono stati ispezionati 607 studi professionali medici, ambulatori e poliambulatori. Irregolarità accertate in 172 strutture, 52 delle quali sono state chiuse a causa di carenze igieniche o irregolarità come l'assenza dell'abilitazione professionale. Molte per esercizio abusivo della professione sanitaria, soprattuto falsi odontoiatri.

Sono invece 341 le violazioni penali e amministrative rilevate, 222 i medici denunciati e 77 sanzionati per infrazioni amministrative per un totale di 193mila euro.

Particolarmente preoccupanti i casi di farmaci scaduti e la mancanza dei titoli professionali per esercitare, rilevati in 172 strutture (il 28% del campione preso in esame).

A Palermo è stato chiuso un centro polidiagnostico convenzionato con il sistema sanitario regionale, mancavano i minimi requisiti sanitari necessari per il funzionamento.

A Bologna è stata denunciata la titolare di un centro estetico che, seppur priva di titoli, svolgeva attività riservate al medico estetista e all'infermiere. Idem a Roma.

E tanti altri casi, in tutta Italia.

Un particolare fenomeno messo in luce dai Nas è quello dell'indebita erogazione di prestazioni di medicina estetica denominate Prp (plasma ricco di piastrine). Tale procedura viene spesso attuata illegalmente e senza autorizzazioni attraverso il prelievo di sangue dai pazienti che viene reinfuso agli stessi una volta lavorato e concentrato con delle apparecchiature che vengono chiamate "centifughe del sangue". Cosa che può determinare, fanno sapere i Nas, "seri rischi biologici e di infezioni".

(Unioneonline/L)
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