Un quadro che resta di "bassa criticità" con un'incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni (dal 22 giugno al 5 luglio) di 4,3 casi per 100mila abitanti, con una "lieve diminuzione del numero di nuovi contagi diagnosticati".

Ma "massima prudenza" perché "persiste una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche rilevanti".

E' quanto riporta il Monitoraggio settimanale del Ministero della Salute e dell'Iss sull'emergenza coronavirus. "In quasi tutte le Regioni e province autonome sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione, con contagi in aumento in alcune zone rispetto alla settimana precedente".

Seppur in diminuzione, si legge, "in alcune realtà regionali continuano ad essere segnalati numeri di nuovi casi elevati, questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di Sars-CoV2 è ancora rilevante".

INDICE DI CONTAGIO - L'indice Rt resta sotto quota uno a livello nazionale, sebbene lo superi nel suo intervallo di confidenza maggiore.

In Sardegna l'indice è sceso dallo 0,26 di venerdì scorso allo 0,19 odierno. Ma è sopra i livelli di guardia in cinque regioni: Emilia Romagna (1,2), Veneto (1,2), Toscana (1,12), Lazio (1,07) e Piemonte (1,06).

L'indice resta sotto la soglia ma è in risalita in Lombardia (0,92), Campania (0,88), Marche (0,87) e Liguria (0,82).

Nelle altre Regioni: Abruzzo 0,72, Basilicata 0, Calabria 0,38, Friuli 0,64, Molise 0,21, Bolzano 0,33, Trento 0,51, Puglia 0,54, Umbria 0,56, Sicilia 0,24, Valle d'Aosta 0,06.

"In diverse regioni l'indice di contagio ha superato quota 1 a causa di alcuni focolai di rilevanza più o meno grave per l'importazione di infezioni dall'estero. Serve rafforzare le misure di distanziamento sociale sapendo che il Sistema sanitario nazionale sa identificare e contenere questi focolai", ha osservato Gianni Rezza, direttore per la prevenzione del ministero della Salute.

(Unioneonline/L)
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