L'ex ministro per le Infrastrutture e i Trasporti del governo Berlusconi, Altero Matteoli, è stato condannato a 4 anni di carcere e una multa di 9,5 milioni di euro per corruzione nell'inchiesta sul Mose.

Nello stesso procedimento, che si è tenuto al tribunale di Venezia, è stato assolto l'ex sindaco del capoluogo veneto, il dem Giorgio Orsoni, che all'epoca si era dimesso dal suo ruolo di primo cittadino ed era accusato di finanziamento illecito ai partiti.

Sono usciti dal procedimento per assoluzione o prescrizione anche l'ex presidente del Magistrato alle Acque Maria Giovanna Piva, l'ex presidente del consiglio regionale Veneto Amalia Sartori, e l'architetto Danilo Turcato, che aveva curato i lavori di restauro della villa di proprietà dell'ex governatore veneto Giancarlo Galan, che ha già patteggiato la pena.

Condannati invece gli imprenditori Erasmo Cinque (4 anni e 9 mesi) e Nicola Falconi (due anni).

"Non sono un corrotto", ha ribadito subito dopo la sentenza Matteoli. "Non comprendo questa sentenza verso la quale ricorreremo in appello: ho il dovere di credere ancora nella giustizia nonostante la forte amarezza che patisco da quasi 4 anni per una vicenda che non mi appartiene", ha dichiarato l esponente di Forza Italia.

"Non ho mai ricevuto un euro dal presidente del Consorzio Venezia Nuova Giovanni Mazzacurati, con il quale c’era una reciproca antipatia", aveva detto in mattinata l'ex ministro, in una dichiarazione spontanea rilasciata al tribunale veneziano.

L'indagine riguarda la corruzione sui lavori per la realizzazione della struttura per proteggere Venezia dagli allagamenti causati dall'alta marea: un lavoro monstre da 5 miliardi e mezzo di euro.

(Redazione Online/L)
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