Le urla di una giovane donna e dei vicini di casa rimbombano nel silenzio tombale per le strade di Polistena (Reggio Calabria), vuote per le restrizioni dovute al Covid-19.

Un bambino di meno di due anni, in preda a convulsioni e febbre alta, ha smesso di respirare all'interno della sua abitazione, provocando il panico della giovanissima madre e della giovane nonna. Verso la casa si avviano i vicini, altrettanto disorientati e spaventati, ma nei dintorni transita - proprio in quel momento, per fortuna - una pattuglia dei carabinieri della compagnia di Taurianova, in giro per controllare che siano rispettate le restrizioni per il contenimento dei contagi da coronavirus.

A bordo ci sono il comandante e un addetto della Stazione di San Giorgio Morgeto, entrambi sono subito attirati dalle richieste d'aiuto urlate a gran voce. I militari capiscono subito che la situazione è critica e che l'ambulanza non farebbe mai in tempo: prendono in braccio il bimbo, lo caricano nella macchina di servizio e lo portano immediatamente all'ospedale locale.

Durante il tragitto allertano il pronto soccorso e praticano sul piccolo le manovre di rianimazione, di massaggio cardiaco e respiratorie, per mantenere attive le funzioni vitali del bambino.

Il resto lo fanno i sanitari, che prendono in carico il bimbo e lo curano, riuscendo a risolvere la situazione. Solo un grande spavento, per fortuna. Nella struttura arrivano i familiari del piccolo che, ancora sotto choc, ringraziano carabinieri e sanitari.

(Unioneonline/L)
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