Ilaria Sula uccisa dall’ex: «Le stavo portando la colazione a letto, ho visto l’sms di un altro e l’ho colpita»
La confessione di Samson: «Un raptus di gelosia». Afferma di aver fatto tutto da solo e alle domande sull’eventuale ruolo e presenza in casa dei suoi genitori non rispondeSamson e Ilaria Sula (Ansa)
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«Le stavo portando la colazione a letto, ho visto sul suo telefonino l’sms di un altro ragazzo, ho preso il coltello che era sul vassoio e l’ho uccisa. Non ho premeditato».
Così Mark Antony Samson, 23 anni, ha confessato in un drammatico interrogatorio di oltre cinque ore l’omicidio della sua ex fidanzata Ilaria Sula, 22 anni.
La ragazza è stata uccisa la mattina del 26 marzo dopo aver trascorso la notte a casa del suo ex. Samson ha spiegato che la 22enne si era recata la sera del 25 nel suo appartamento in via Homs, nel quartiere africano a Roma, per restituirgli alcuni vestiti. Ma, sempre secondo il racconto dell’ex, si sarebbe trattenuta fino a tardi e per evitare di prendere mezzi pubblici ha preferito dormire lì.
I due avevano troncato da poco, a detta del ragazzo, una relazione che era andata avanti per alcuni mesi tra alti e bassi. A scatenare la furia di Samson un messaggio di un altro ragazzo visto sul telefono di Ilaria Sula, mentre le portava la colazione a letto. Sul vassoio della colazione c’era un coltello, quello con il quale l’ha aggredita e colpita con alcuni fendenti: «L’ho aggredita alle spalle, accoltellandola al collo», ha detto, negando che l’omicidio fosse premeditato e parlando di un «raptus di gelosia».
Samson ha affermato inoltre di aver fatto tutto da solo e alle domande del gip sul ruolo e l’eventuale presenza in casa dei genitori si è avvalso della facoltà di non rispondere: il giovane ha raccontato di aver caricato il corpo in macchina, dopo averlo chiuso in una valigia, e di averlo abbandonato in un burrone. Lui, da solo, avrebbe ripulito il luogo del delitto. E avrebbe gettato l’arma in un cassonetto assieme a un sacco con dentro un tappeto e gli stacci usati per ripulire la stanza dalle tracce di sangue.
Gli inquirenti dovranno ora valutare l'attendibilità di questo racconto analizzando anche il computer della ragazza alla luce del fatto che il cellulare, gettato in un tombino dall'ex, non è stato ancora trovato. La posizione dei genitori resta al vaglio.
I pm gli contestano l'omicidio volontario aggravato e l'occultamento di cadavere.
(Unioneonline/L)