Il coronavirus non spaventa i ragazzi.

Sembra proprio che molti giovani, in questi giorni di allarme generale, stiano continuando a fare la propria vita come se nulla fosse. La conferma arriva dagli studenti di quinta superiore. Oggi è iniziato il countdown: mancano 100 giorni agli esami sempre ammesso che il calendario scolastico venga confermato.

Un tradizionale momento di aggregazione: ci si incontra nelle piazze, si fanno riti scaramantici, si viaggia verso luoghi simbolici.

E secondo un sondaggio effettuato da Skuola.net su 5mila maturandi, poche ore prima del divieto formale a ogni tipo di manifestazione circa 1 su 3 ancora non aveva intenzione di cambiare i propri piani: voleva festeggiare i suoi 100 giorni.

Solo il 67% dei ragazzi intervistati, infatti, diceva di aver annullato tutto di sua spontanea volontà per paura del coronavirus.

Un quadro che, se si isolano le zone d'Italia dove l'emergenza è più accentuata, non cambia di molto: al Nord, la quota di maturandi che aveva rinunciato a priori alle celebrazioni sale di poco, al 74%.

Il Ministero, proprio per evitare ciò, ha emanato una circolare d'urgenza in cui ha fatto rientrare gli eventi legati ai "100 giorni" tra quelli vietati per contenere la diffusione del covid-19.

Ciò che il virus era riuscito a cambiare già prima del divieto, semmai, era la tipologia dei festeggiamenti. Quasi la metà di quelli che volevano celebrare lo stesso i 100 giorni - il 15% del campione - aveva modificato i programmi iniziali, per sentirsi più al sicuro. Però l'altra metà abbondante - il 18% del totale - non avrebbe cambiato di una virgola i suoi piani.

Una bomba pronta a esplodere, visto che la modalità più gettonata sarebbe stata anche quella più sconsigliata dal punto di vista sanitario: il 40% avrebbe fatto serata o sarebbe uscito con tutta la classe. Tante persone assieme, tradotto: più possibilità di contagio.

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata